“Dal 18 maggio in Liguria ci si potrà muovere liberamente”. Lo ha annunciato ieri, 11 maggio, il Governatore Giovanni Toti nel corso di una diretta Facebbook, poco prima delle mezzanotte.
Coronavirus, Liguria: “18 maggio riapriamo commercio al dettaglio”
“I dati ci confermano che il calo del Covid è una tendenza consolidata nella nostra regione – ha dichiarato Toti – Come Conferenza delle Regioni abbiamo scritto al Governo per chiedere un’accelerazione nella riapertura perché i numeri dell’economia sono drammatici. La produzione industriale ha avuto un calo del 30%. Il nostro Paese non può più aspettare. A maggior ragione perché le misure messe in campo dal Governo tardano ad arrivare. Per quanto riguarda i ritardi nella cassa integrazione in deroga, ci siamo lamentati con il Ministro Di Maio e con il Presidente Conte. Le Regioni non hanno nessuna colpa per i ritardi della cassa integrazione. L’Inps è stato troppo caricato.
Quello che abbiamo chiesto e ottenuto dal Governo è che da domenica prossima tutte le regioni possano fare propri piani di riapertura, tenendo conto ovviamente dello stato dell’epidemia di Covid e delle disponibilità ospedaliere.
Da lunedì 18 maggio, dunque, le Regioni avranno facoltà di permettere ad altre attività di riaprire i battenti. Cosa che noi come Regione Liguria sicuramente faremo. Se i numeri dell’epidemia saranno confermati da qui a venerdì, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, commercio al dettaglio, potranno riaprire. Dovremo invece aspettare ancora un pò per la mobilità tra le regioni.
Dal 18 maggio in Liguria ci si potrà muovere liberamente. Ovviamente sarà necessario adottare tutte le precauzioni, mascherine, distanziamenti sociali, niente assembramenti.
Come si riaprirà? Stiamo aspettando le linee guida dell’Inail. Il Governo ha confermato che sono in via di stesura. In Liguria stiamo pensando di concedere gratuitamente il suolo pubblico a bar e ristoranti in modo da avere la possibilità di posizionare tavoli all’aperto, distanziati. Magari sarà più scomodo, saranno più lontani dalla cucina. Ma al contempo troveremo il modo di sfruttare spazi nuovi , di mangiare sotto le stelle. Ci vogliono coraggio e intraprendenza in questo momento.
Per monitorare con maggiore accuratezza il contagio è in arrivo una nuova macchina all’Ospedale San Martino di Genova, che garantirà di poter eseguire 3 mila tamponi al giorno. Un altro macchinario verrà attivato a La Spezia. Farà tamponi anche per Asl 4. Infine, un altro macchinario è in arrivo a Sanremo.
Ragioniamo anche sui test sierologici. Non sono obbligatori, ma li metteremo a disposizione per tutti i datori di lavoro che vorranno sottoporre la propria azienda a un controllo, per monitorare i dipendenti al rientro al lavoro.
In tanti so che hanno paura di tornare a una vita normale. Noi dobbiamo continuare la nostra battaglia contro il Covid. La situazione del Paese è drammatica. Non possiamo restare chiusi in casa fino a che il Coronavirus si estingue, se no moriamo di fame. Se questo Paese non torna a produrre, perderà il 10% del proprio Pil e molte persone resteranno senza lavoro. Questo non vuoldire che sia obbligatorio uscire di casa a tutte le ore. Chi si sente debole può continuare a fare una vita ritirata ancora per un pò”.