Imperia – E’ terminata sabato 31 maggio la rassegna “Piani Musicali” che ha portato ad esibirsi a Imperia artisti di fama internazionale. L’evento però non ha avuto il successo sperato e, tra un commento e l’altro in merito a questo argomento su Facebook, il maestro Christian Lavernier ha lanciato nel web un amaro commento:
“[…] Penso anche che oggi con i moderni strumenti, facebook, mail, messaggi, le persone possono essere informate in modo più rapido. Ma alcune volte la pigrizia “vince” e così è più semplice dire “non c’è nulla”. (Che in alcuni casi puó essere anche vero). Tutto qui. Chi si lamenta generalmente sono le persone che poi non vedo alle attività culturali “non solo Piani Musicali”. La cultura va vissuta!”.
Una breve frase che però spesso, chi organizza eventi in città, si è trovato a pensare e, in alcuni casi a dire a sua volta. Sara Serafini, assessore alla cultura ha dichiarato: “Sono d’accordo con Christian, spesso ci gioca anche un po’ di disinteresse. Non è sempre così, ma capita che quando vai ad un evento vedi sempre le stesse persone, indifferentemente da chi li ha organizzati“.
Proprio in questi giorni, inoltre, la polemica sulle manifestazioni culturali in città è di estrema attualità. Pochi giorni fa è uscito il calendario degli eventi di giugno e, dalle pagine del Secolo XIX, Marco Scajola si è scagliato contro l’amministrazione dichiarando: “E’ passato un anno da quando si è insediata l’amministrazione di centro sinistra ad Imperia. In campagna elettorale avevamo ascoltato diverse promesse, come quella che, se avessero vinto le elezioni, avrebbero organizzato un grande evento ogni fine settimana per il rilancio turistico della città.Tutto ciò non si è visto, solo chiacchiere e scuse. Se non fosse per le associazioni culturali, sportive, nonci sarebbe nulla in città“.
Polemiche sugli eventi in città e l’assessore Serafini ha risposto con una nota su Facebook, dichiarando: “Gli spettacoli al Cavour di “Operazione scuola” hanno cubato circa 6000 euro comunali (quindi di tutti), gli eventi sportivi, benchè a cura delle Società- ovviamente- avvengono per lo più in strutture comunali (quindi di tutti), tariffate o no, la biblioteca pare sia comunale e organizza eventi in compartecipazione, a pagamento o direttamente in economia, le manifestazioni commerciali si fanno con pratiche comunali ed infine, le manifestazioni religiose per le quali viene chiesto un qualche sostegno (tipo la stampa delle locandine, l’onorario della banda, l’impiego di attrezzature comunali o la mano d’opera di dipendenti comunali) ci pareva proficuo inserirle in calendario e pubblicizzarle (qualcuno ci ha già ringraziato) per rispetto a chi le ha sempre organizzate (ben prima che arrivassimo noi) e che invita tutti gli esponenti politici, anche chi, oggi, criticando questa scelta sui quotidiani, non perde occasione di parteciparvi. Così…tanto per chiarire il concetto di “comunale” conclude l’assessore Serafini.