“Davanti all’entrata c’erano 25 persone tutte ammassate, convogliate, senza distinzioni, verso un unico ingresso. Una situazione surreale”. Descrive così Lara, mamma di due bambini, l’esperienza vissuta questa mattina quando si è dovuta recare al Palasalute di Imperia per portare la figlia di dieci mesi a fare il vaccino.
Con sua sorpresa, Lara ha trovato numerose persone ad attendere davanti un unico ingresso e poca attenzione per le distanze di sicurezza. Temendo che la situazione potesse essere potenzialmente pericolosa, la donna si è quindi rivolta al personale che l’ha fatta entrare da un’entrata secondaria.
Coronavirus, Imperia:
“Sono la mamma di due bambini piccoli, uno di 4 anni e una di dieci mesi – scrive Lara nella lettera – Questa mattina alle 9 mi sono recata al Palasalute di Imperia con la più piccola perché doveva fare il vaccino.
Premetto che doverla portare proprio in questo momento mi metteva un pochino d’ansia, soprattutto per il fatto che essendo così piccola ovviamente non tiene la mascherina però mi ero tranquillizzata perché nei giorni scorsi avevo sentito il centro e mi avevano garantito l’assoluta sicurezza.
Questa mattina, al nostro arrivo, ci siamo ritrovate in una situazione surreale. Le persone vengono tutte convogliate, senza distinzioni, verso un unico ingresso.
Erano tutte ammassate senza nessun rispetto delle distanze di sicurezza e una gran parte di loro con le mascherine o del tutto abbassate o messe in modo da non coprire il naso. Ci saranno state all’incirca 25 persone.
Mi sono messa lontano in fondo alla coda, il più lontano possibile, con la mia piccola in braccio senza mascherina e ho cercato di attirare l’attenzione di una delle infermiere responsabili del filtro. Quando finalmente sono riuscita a farmi vedere davanti alle mie domande mi è stato risposto che dovevo aspettare lì con tutti gli altri. Io ovviamente non ho assolutamente accettato questa situazione.
Mi sono rivolta alla guardia giurata che è stata subito disponibile ad aiutarmi. Dopo essermi lamentata mi hanno fatto passare da una porta secondaria dove un’infermiera ha provveduto a controllare che avessi i dispositivi di sicurezza e a misurarmi la febbre.
Ma vi sembra una cosa normale? Al Palasalute le porte non mancano, e a quello che ho visto neanche il personale, per poter gestire le cose in sicurezza per tutti. Bisogna che tutte le volte uno si arrabbi e protesti per ottenere quello che sarebbe logico?”.