Il Premier Giuseppe Conte ha ufficialmente aperto, nella serata di oggi, 16 maggio, la fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Da lunedì 16 maggio l’Italia farà un primo passo importante verso la normalità. Riapriranno negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, spiagge.
Altro elemento chiave, atteso da molto tempo, si potrà tornare a vedere gli amici. Il tutto, però, all’interno dei confini regionali, dove l’autocertificazione non sarà più necessaria. “Si potrà andare dove si vuole” ha dichiarato Conte.
Per gli spostamenti interregionali, invece, il Premier ha confermato che resteranno limitati sino al 3 giugno.
Ad accompagnare gli italiani, nella fase 2, le mascherine. Obbligatorie negli spazi chiusi, fortemente consigliate all’aperto, dove può essere difficile mantenere la distanza sociale di un metro.
Coronavirus: via alla fase 2. Il premier Conte in conferenza. “Affrontiamo rischio calcolato”
“Abbiamo approvato il decreto legge che ci consentirà di entrare a pieno regime nella fase 2. Abbiamo anche ultimato il Dcpm con le norme attuative di questo decreto legge. Affrontiamo questa fase 2 con voglia di ricominciare, ma con prudenza. I dati della curva epidemiologica sono incoraggianti, ci confermano che gli sforzi sin qui fatti hanno prodotto i risultati attesi. E’ sceso il numero dei contagiati, dei malati, dei decessi. E’ aumentato il numero dei guariti. Abbiamo nuovi posti in terapia intensiva, tamponi, test sierologici. A breve sperimenteremo anche l’app ‘Immuni’. Siamo pronti per affrontare questa fase 2 con fiducia e senso di responsabilità.
In questo nuovo percorso è fondamentale il dialogo con gli enti locali, che dovranno assumersi le loro responsabilità. Abbiamo predisposto un piano nazionale di monitoraggio basato su flussi informativi che arriveranno quotidianamente dalle Regioni. Dovranno essere puntuali, specifici. Il piano ci consentirà di tenere sotto controllo la curva epidemiologica e, in caso di necessità, di intervenire con misure restrittive ben mirate a casi e luoghi circoscritti.
Le Regioni collaboreranno per far rispettare le regole di distanziamento. Abbiamo elaborato protocolli che, insieme alle linee guida nazionali, garantiranno di ripartire in condizioni di sicurezza. Stiamo affrontando un rischio calcolato, nella consapevolezza anche che la curva epidemiologica potrà tornare a salire.
La tutela della vita e della salute sono valori fondamentali, ma dobbiamo declinarli diversamente in questa fase 2. Dobbiamo accettare il rischio, altrimenti non potremo mai ripartire. Al contrario, dovremmo aspettare il momento della scoperta del vaccino, ci ritroveremmo con un tessuto produttivo e sociale fortemente danneggiato”.
Il decreto legge e il dpcm
“Da lunedì ci si potrà spostare all’interno della propria regione senza nessuna limitazione. Via le autocertificazioni. Si potrà uscire di casa senza dover giustificare le ragioni del proprio spostamento. Si potrà andare dove si vuole. In un negozio, in montagna, al lago, al mare. Riprende anche la vita sociale, gli incontri con gli amici.
Rimane il divieto di uscire di casa per chi è in quarantena e chi è positivo, per chi ha sintomi riconducibili al Covid19.
Resta il divieto di assembramenti di persone in luoghi pubblici. Bisognerà rispettare la distanza di un metro, portare sempre con se le mascherine. Mascherine che andranno indossate obbligatoriamente in alcuni specifici luoghi. Raccomandiamo di indossarle sempre al chiuso e anche all’aperto, quando risulta impossibile rispettare le distanze.
Da regione a regione, ci si può spostare per esigenze lavorative, per assoluta urgenza o per motivi di salute. Gli spostamenti interregionali rimarranno limitati sino al 3 giugno. In prossimità della scadenza, valuteremo con i nostri esperti. Se i dati continueranno ad essere incoraggianti, potremo tornare a muoverci in tutta italia senza limitazioni.
Dal 3 giugno sarà possibile spostarsi all’interno degli stati dell’Unione Europea. Non ci sarà più obbligo di quarantena per chi arriva in Italia. Questo favorirà e creerà le premesse per la ripresa del turismo.
Dal 18 maggio riapriranno le attività economiche. Negozi di vendita al dettaglio, attività legate alla cura della persona, come parrucchieri, barbieri, centri estetici, ristoranti, pizzerie,bar, gelaterie, pasticcerie, pub. Il tutto a condizione che la curva epidemiologica resti sotto controllo e vengano adottati i protocolli di sicurezza. La stessa cosa vale per gli stabilimenti balneari.
Dal 18 maggio riprendono anche le celebrazioni liturgiche. Bisognerà rispettare le misure anti contagio.
Riprendono anche gli allenamenti degli sport di squadra, ad esempio il calcio. Riaprono i musei.
Dal 25 maggio abbiamo programmato la riapertura di palestre, piscine e centri sportivi.
Dal 15 giugno riapriranno teatri e cinema. A disposizione dei bambini un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo.
Le Regioni saranno libere, assumendosene le responsabilità, di ampliare o restringere le aperture.
Servirà cautela e attenzione da parte di tutti. In particolare in una regione come la Lombardia, che si trova in una fascia di rischio moderato.
Io sono consapevole che per alcuni settori la riapertura non significa ripresa economica, rilancio degli affari. Le difficoltà economiche e il disagio sociale non scompariranno improvvisamente una volta riaperti negozi, bar e ristoranti.
Ho letto molti cartelli in questi giorni. ‘Senza aiuti non potremo riaprire’. Ho ricevuto tante lettere. Sono consapevole che il ‘Decreto rilancio’, nonostante una cifra considerevole, 55 miliardi, non potrà essere la soluzione di tutti i problemi economici e sociali che stiamo vivendo. Stiamo dando una mano a coloro che devono ripartire. Stiamo cercando di contenere l’impatto di questa crisi.
Nelle prossime ore ci dedicheremo al decreto semplificazioni e, successivamente, al piano europeo per gli strumenti finanziari. Con il decreto semplificazioni vogliamo rendere più rapidi alcuni passaggi amministrativi per accelerare la crescita economica e sociale. Vogliamo un’Italia più verde, più digitale, più inclusiva”.