Imperia – In merito ad una petizione in corso di sottoscrizione da parte di alcuni cittadini imperiesi relativa allo stato del nostro mare, interviene il dirigente del settore Urbanistica Lavori Pubblici e Ambiente del Comune di Imperia ing. Alessandro Croce, affermando quanto segue.
“Credo sia utile iniziare dicendo che nella sola città di Imperia la Regione Liguria ha individuato nel 2000 (e vale ancora oggi) la presenza di due SIC (Siti di Importanza Comunitaria) marini, quello di Capo Berta, attualmente il sito più profondo e più tutelato di tutta la Liguria, e quello di Imperia – San Lorenzo al Mare. Ho sentito sul punto la biologa marina Monica Previati, che è stata referente del Centro di Educazione Ambientale del Comune di Imperia, la quale mi ha confermato che “l’assegnazione dei SIC indica la presenza di organismi animali e vegetali importanti dal punto di vista biologico. Uno fra tutti la pianta acquatica tutelata da norme internazionali Posidonia oceanica, presente lungo l’intera costa ligure, soprattutto nel ponente e indicatore biologico di acque limpide e prive di inquinanti dovuti a metalli pesanti”.
“Inoltre – ricorda la biologa – da un’indagine fatta dal CEA e presentata anche a convegni internazionali, lungo le coste di Imperia è stato ritrovato più del 20% di specie di invertebrati marini tutelati da norme internazionali. Questa ricchezza biologica fa presupporre un mare non così sporco come viene dipinto”.
“Riguardo alle schiume la dottoressa mi ha spiegato che quelle che chiamiamo giustamente schiume sono dovute alla presenza in mare di sostanze tensioattive. Queste sostanze possono essere di origine antropica, come quelle contenute nei detergenti, negli emulsionanti, ecc., e possono giungere al mare attraverso scarichi diretti o indirettamente dei corsi d’acqua. Esistono però anche delle sostanze naturali con proprietà tensioattive, che sono regolarmente presenti in mare, e per quanto riguarda le nostre latitudini si può affermare che in particolari periodi dell’anno, più frequentemente in primavera e a fine estate-autunno, la loro concentrazione può aumentare a causa dei cicli di produzione del plancton (crescita delle popolazioni, fioritura, senescenza, degradazione). Quindi, quando presente la componente organica naturale, possono formarsi schiume, che tendono ad aggregarsi e ad accumularsi maggiormente in determinate zone a causa dell’idrologia locale (correnti, ecc.). In questi casi si parla della formazione di schiume “bianche”, generalmente soffici e relativamente poco compatte, prodotte da alghe (quelle fotografate potrebbero essere state prodotte dalla microalga dinoficea Noctiluca scintillans del tutto innocua). Come ultima informazione vorrei soltanto far notare che, senza mettere in discussione i dati del 2012 della Goletta Verde, l’ARPAL ha indicato il 2/6/2014 come idonee alla balneazione tutte le spiagge di Imperia (http://balneazione.arpal.gov.it/query.pl).”
L’ing. Croce conclude dicendo: “Ritengo quindi, proprio perchè siamo all’inizio della stagione turistica, che sia importante essere sicuri delle cose che si dicono. Il mare di Imperia, a mio modesto avviso, non è affatto sporco, come non sono alghe quelle cose marroni che si spiaggiano (bensì foglie di un’importante pianta acquatica, la Posidonia) , così come non è inquinamento la schiuma bianca che vediamo. Ciò che invece è disgustoso è quello che troviamo sulle spiagge, abbandonato dall’uomo, come sigarette, bottiglie di plastica e persino ingombranti come frigoriferi, sedie e tavoli. Spero quindi che la cittadinanza non smetta di pretendere il mare e le spiagge pulite ma che si concentrino le forze verso una giusta direzione”.
C.S.