Ieri, lunedì 25 maggio, è andato in scena uno spettacolo desolante in consiglio comunale, capace di oscurare anche una notizia dal valore storico per la nostra città, l’avvio dei lavori della pista ciclabile. Un tutti contro tutti a tratti imbarazzante, tra urla, battutacce e insulti. Il presidente Pino Camiolo, tirato per la giacchetta, è andato in confusione. Il Sindaco Claudio Scajola si è lasciato andare a reprimende totalmente fuori dall’ordinario.
Imperia: Scajola sbotta in consiglio comunale
Ad accendere gli animi della serata la consigliera del M5S Maria Nella Ponte che, nel corso del suo intervento sulla pratica di rinegoziazione dei mutui, ha accusato, senza troppi giri di parole, i consiglieri di maggioranza di non essersi “mai interessati alle questioni inerenti le tematiche oggetto dell’ordine del giorno dei consigli comunali”.
Una critica aspra, che politicamente meritava certamente una replica. Ed è a questo punto che sono emerse tutte le lacune, sotto il profilo della tenuta democratica, del consiglio comunale.
Il consigliere di maggioranza Landolfi ha accusato la Ponte di “non fare il bene della comunità“, di “fare propaganda politica” e di essere solo “chiacchiere e distintivo”.
(Prima di proseguire nel racconto dei fatti, facciamo chiarezza su cosa è “il fatto personale”. Ci rifacciamo al regolamento del Senato. “E’ fatto personale l’essere censurato nella propria condotta o il sentirsi attribuire fatti non veri od opinioni contrarie a quelle espresse”).
La consigliera Ponte dopo l’intervento del collega Landolfi ha chiesto “il fatto personale” per poter replicare ad accuse ritenute lesive della sua persona.
Il presidente Camiolo non ha ravvisato gli estremi del “fatto personale” e ha chiesto al consiglio, come previsto dal regolamento, un parere, ovvero se concedere o meno il fatto personale.
La consigliera Ponte, a sua volta, ha replicato duramente a Camiolo: “Mi sta negando il fatto personale? Perché io dal Prefetto ci vado, non è un problema. E a Landolfi gli faccio anche una bella querela. Lei me lo dica se questo è il modo di tenere un consiglio comunale. Apra le orecchie, stia più attento, è il suo ruolo. E’ una cosa vergognosa quello che si sta consumando nel Comune di Imperia, ormai da mesi, vergognoso. Un trattamento della minoranza cosi schifoso non era mai stato messo in atto”.
Lo sfogo di Scajola
Accuse durissime, quella della Ponte. Anche in questo caso, politicamente, meritevoli di una replica. E infatti è intervenuto il Sindaco. Scajola, però, è andato ben oltre il limite, minacciando i consiglieri. Prima del voto, infatti, l’ex Ministro ha preso la parola e ha tuonato: “Io non accetto che un consigliere comunale, possa dire le falsità che ho ascoltato fino adesso. E soprattutto non accetto che in un consesso democratico si sia interrotti costantemente da questa signora. Io la prego (rivolto al presidente Camiolo, ndr) di far rispettare i tempi, di levare il microfono e di mettere in votazione subito perché voglio vedere su questa registrazione chi ha il coraggio di pensare che Landolfi abbia offeso e ci sia un fatto personale per la consigliera Ponte.
La prego, la invito lo metta in votazione e zittisca quelli che interrompono gli altri, questa è democrazia. La regia può mettere e levare i microfoni a tutti i consiglieri comunali, deve solo dare l’ordine alla regia. Presidente io vorrei che a tutte le persone, dopo che hanno votato, perché se non c’è il senso di obiettività e si considera questo fatto personale diventa grave, allora io pubblicherò le frasi dette da Landolfi e pubblicherò chi ha ritenuto, e questo serve per la storia di ciascuno di noi, che queste sono offese da fatto personale”.
Al termine della votazione, la richiesta della Ponte è stata respinta.
Poco dopo Scajola, replicando al consigliere di minoranza Abbo (“è vergognoso signor Sindaco che lei si permetta di dare ordini al presidente del consiglio sulla gestione dell’assemblea”), ha nuovamente alzato il tono delle proprie dichiarazioni. “Non ho dato ordini caro Abbo, che da lei lezioni non ne prendo nessuna, tanto più nel guidare un Comune per i disastri che lei ha provocato“.
Abbo ha chiesto il fatto personale (“Il Sindaco ha detto che ho provocato disastri in questo Comune”). La richiesta è stata bocciata dal presidente Camiolo (“non è un’offesa”) e successivamente dal consiglio.
La minoranza, a parte qualche sporadica eccezione, è rimasta silente. Su tutti un Partito Democratico impalpabile. Dopo una breve consultazione, nel corso della quale non sarebbero mancate opinioni differenti all’interno dell’opposizione, la consigliera Ponte ha abbandonato l’aula.
A prescindere dal fatto che i consiglieri si siano fatti condizionare o meno dalle parole dell’ex Ministro, quelle di Scajola sono dichiarazioni politicamente inaccettabili.
Premesso che il fatto personale è palesemente un elemento soggettivo e, dunque, riconducibile alla sensibilità propria di ognuno (lo dice il regolamento del Senato, non del condominio), come può un Sindaco arrivare a minacciare i consiglieri di pubblicare i nomi di chi “ha il coraggio” di sostenere che le accuse a una collega siano o meno meritevoli di fatto personale?
Il Sindaco Scajola, a fronte delle sue riconosciute capacità amministrative, sembra sempre ricadere negli stessi errori del passato, con una gestione autoritaria, piuttosto che autorevole, del potere.