“Tutti gli indicatori della Liguria rientrano nei parametri richiesti”. Lo ha annunciato il presidente Giovanni Toti nel corso dell’ultima conferenza stampa di aggiornamento sull‘emergenza Coronavirus in Liguria.
L’esito emerge dal secondo report settimanale della Regione Liguria per il “Monitoraggio Fase 2” richiesto dal Ministero della Salute e relativo alla settimana 18-24 maggio.
Ecco i principali dati:
- Tasso di occupazione terapie intensive: 7% (soglia 30%),
- tasso di occupazione ospedali: 12% (soglia 40%),
- Rt medio a 14gg: 0,41% (soglia 1%),
- Giorni tra data inizio sintomi e data di diagnosi: 2 (soglia 5)”.
Per visualizzare il report completo:
Giovanni Toti
“I dati ci confortano al di là del catastrofista di turno. I dati che siamo in fase discendente e lo diciamo senza facili trionfalismi.
Gli indicatori di Regione Liguria sono tutti allineati alle esigenze di controllo. In particolare, dal 1 al 24 di maggio emerge che la Liguria si attesta con una media superiore del 20% alla media di tamponi in Italia e il numero dei nuovi casi è in continua diminuzione.
Confrontando la settimana 4-10 con 18-24 l’incidenza dei casi è diminuita del 41%. Il numero degli ospedalizzati continua a calare. E l’indice di contagio si attesta tra 0.4 / 0.5, quindi all’interno del range di sicurezza stabilito dall’accordo tra Governo e Regioni.
Riapertura 3 giugno
Nelle prossime ore si deciderà l’apertura 3 giugno per le regioni e confini di Schengen, sappiamo che è un passo decisivo, che dovremo monitorare con grande attenzione. Da qui la predisposizione di tutti gli strumenti di controllo sul territorio e negli ospedali. I dati ci confermano che la situazione stanno migliorando.
Non confortano, invece, i dati Istat di oggi che parlano di 400 mila di posti di lavoro bruciati in Italia nelle ultime settimane. Questo dovrebbe far riflettere chi alimenta gli allarmismi e delle conseguenze che ci possono essere”.
Campionato riparte il 20 giugno
Una scelta complessa perché riparte con una modalità che non tutti i tifosi apprezzeranno. È una scelta che va nell’ottica di far ripartire l’economia di questo paese. Rilevo che può ripartire il campionato di calcio e non si può parlare di elezioni in estate perché ancora oggi non siamo arrivati a nessun accordo tra Governo e Regioni su una possibile data. Ho parlato con il presidente Bonaccini. Per il momento non è arrivata ancora nessuna notizia”.
Sonia Viale
“Stiamo lavorando con le Asl sull’attuazione del Decreto Legge del 19 maggio per la parte sanitaria. Abbiamo letto di risorse economiche affidate alle Regioni per incrementare le attività svolte. Tutto ciò che va a implementare il fondo sanitario nazionale non può che essere accolto con favore dalle regioni.
Questo però significa che nel periodo di emergenza le regioni hanno fatto fronte a questo fenomeno con risorse a disposizione insufficienti, ottenendo però risultati straordinari, specialmente nell’incremento di posti letto nei reparti di terapia di media e alta intensità.
La capacità di evidenziare la presa in carico dei dati nell’immediatezza e nelle fasi successive al riscontro della positiva, è essenziale per la Regione Liguria per rimanere tra le regioni fuori da una fase a rischio. Da questo discende tutta l’attività economica della Regione. Scusate se è poco.
Oggi vediamo i dati confortanti ma questo non significa che abbassiamo la guardia”.
Filippo Ansaldi
“Per quanto riguarda la nostra capacità di monitoraggio, tutti gli indicatori sono prossimi al 100%, quindi significa che il sistema di sorveglianza in Liguria sta procedendo con ottimi risultati. Ottima capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti.
Per quanto riguarda l’RT (indice di riproduzione in corso di epidemia), il nostro va da 0.41 a 0.58.
La capacità di controllare i focolai siamo in netto miglioramento.
Sullo stress del sistema sanitario, la discesa della curva di occupazione posti letto è evidente. La curva sta seguendo la nostra previsione, sia per i ricoverati in bassa, media intensità e in terapia intensiva”.
Matteo Bassetti
“Domani al San Martino verrà chiuso il padiglione 12, il più capiente messo a disposizione per l’emergenza Covid.
Il trend continua da diverse settimane, abbiamo difficoltà nell’arruolare pazienti negli studi clinici. È un buon segno. Non dobbiamo confondere il numero dei ricoveri con il numero dei contagiati. Dobbiamo essere capaci a fare questa differenza”.
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