“Non aumentare i prezzi dei servizi di spiaggia“. E’ l’invito che il gruppo dirigente di CNA Balneari lancia ai titolari dei 3500 stabilimenti iscritti. E che viene esteso a tutte le imprese balneari italiane localizzate nelle 700 località rivierasche delle quindici regioni costiere del nostro Paese.
Riapertura stabilimenti balneari: l’appello di CNA
“Le nostre imprese – spiega il Presidente Cna Balneari Liguria Alessandro Riccomini – stanno ripartendo in condizioni di estrema difficoltà data la necessità di conciliare le caratteristiche aziendali con le raccomandazioni tecnico-scientifiche mirate a contrastare la diffusione dell’epidemia. A tal proposito stiamo sostenendo costi di adeguamento molto onerosi destinati, oltre tutto, a ridurre il numero dei clienti. Ma lo facciamo per garantire la sicurezza di clienti e lavoratori. Lo stanno facendo anche le strutture con spiagge limitate, che soffriranno notevolmente in termini di clienti e di incassi la riduzione dei posti all’ombra. E’ il nostro contributo alla ripresa. Un contributo non da poco. Speriamo che questo impegno sarà compreso dagli italiani che saranno accolti con un sorriso di benvenuto”.
Sulle spiagge delle imprese targate CNA Balneari, infatti, sono stati individuati e predisposti percorsi differenziati per assicurare l’ingresso e l’uscita in sicurezza. In questi percorsi e negli spazi comuni andranno indossate mascherine. Sono stati riorganizzati gli spazi e privilegiate le aree all’aperto.
Quale misura utile è stata introdotta anche la prenotazione preventiva che consente una più agevole registrazione dei clienti nell’eventualità di una loro individuazione in casi di contagio. Saranno a disposizione strumenti per il controllo della temperatura.
Viene rinforzata la pulizia delle attrezzature e delle superfici utilizzate dai clienti e dai dipendenti. Verrà favorito l’uso di mezzi di pagamento non monetari. Anche i servizi di spiaggia sono stati ripensati, prima di tutto per rispettare il limite minimo di 10 metri quadrati a ombrellone.