25 Dicembre 2024 17:03

25 Dicembre 2024 17:03

Imperia: ex candidato sindaco Carlo Carpi in carcere a Genova. “Offriamo nostra sede per ospitarlo ai domiciliari”. L’appello dell’Associazione radicale GRAF

In breve: Sono queste le parole di Gian Piero Buscaglia, del Gruppo Radicale Adele Faccio di Imperia, per aiutare l'ex candidato sindaco Carlo Carpi.

“L’Associazione radicale GRAF offre la propria sede di Imperia per ospitare Carlo Carpi agli arresti domiciliari, se concessi: Via Dalla Chiesa, periferia, ultimo piano senza dirimpettaio, né telefono, né internet, né tv. Più isolato di così c’è soltanto il confino. L’immagine del nostro comunicato cita i versi di Bertold Brecht: Ci sedemmo dalla parte del torto perché altrove i posti erano tutti occupati – Sono queste le parole di Gian Piero Buscaglia, del Gruppo Radicale Adele Faccio di Imperia, per aiutare l’ex candidato sindaco Carlo Carpi.

Carpi, lo ricordiamo, è detenuto da oltre 11 mesi (annunciò il suo arresto via Facebook a fine giugno del 2019) nel carcere di Marassi a Genova a seguito di una condanna di un anno e 10 mesi per calunnia e stalking nei confronti di un giudice genovese.

Carlo Carpi in carcere a Genova, l’appello dei Radicali di Imperia

“Carpi non è Tortora, ma un cocciuto in cella da 11 mesi per offese a una giudice con la quale ebbe una storia 15 anni fa. E’ pericoloso? E’ legato a cosche, logge, crimine organizzato, reti di Vip tali da poter fuggire a Dubai o Beirut? Niente pene alternative, la testardaggine si punisce con la galera.

Tramite lui poniamo il tema del ruolo del carcere nella società: lo seguiamo dall’estate scorsa, in visita a Marassi [ferragosto radicale], e poi proiettando, il 14/12 nel carcere genovese, il film del Partito radicale e Nessuno tocchi Caino ‘Spes contra Spem’. Non abbiamo atteso la quarantena, gli appelli materni per rischio contagio, i motivi legali apparsi su media liguri e Avvenire, L’Opinione, Ristretti Orizzonti, Radio e Notizie Radicali con intervento del direttore Valter Vecellio, le cui frasi, fatte ascoltare al telefono dalla fidanzata, sono bastate a una guardia, che evidentemente origliava, per accusare la presenza di più voci, più persone.

Di carcere, della sua utilità e necessità di superarlo in molti casi, si sono occupati Clarence Darrow [1902: la galera non attua ciò a cui aspira, ergo deve sparire], Angela Davis, Ruth Wilson Gilmore, Marco Pannella, Luigi Manconi, Gherardo Colombo, Giovanni M.Flick, Mattia Feltri…: posizioni sgradite a chi urla “marcire in galera, gettare le chiavi”, chiudere noi – rinchiudere loro, escludere, relegare in nome di sicurezza, correzione, vendetta; basare l’ordine sociale sulla minaccia, per non affrontare i problemi.

Purtroppo il legislatore si adegua all’andazzo dominante, contraddicendo una Costituzione inclusiva. In Scandinavia, invece, meno recidivi e più reinserimenti col carcere aperto: carcere extrema ratio, quindi, e depenalizzare, estinguere i reati con azioni riparative, risarcitorie, interdittive, prescrittive, pecuniarie, misure alternative, arresti domiciliari, affidamento in prova, semilibertà.

Carpi è dentro dal 1° luglio 2019 per diffamazioni del 2009: controllata la posta, negati i permessi e, causa virus, pure i corsi culturali interni; è autore del libro La società e l’arte del suo controllo, donato dal GRAF alla direttrice Maria Milano Franco D’Aragona. E lo psicologo ancora sostiene di dover “approfondire” la personalità del ristretto: 11 mesi non gli sono bastati?

Si pretende contrizione, ritrattazione delle incaute denunce. Se con Mani pulite il carcere serviva a far parlare gli inquisiti, ora si vuol imporre al reo di chiedere cattolicamente perdono dei peccati. La dissuasione laica ha altre vie: viste le precedenti candidature, Carpi si dia a miglior causa, partecipi al voto regionale ma con precisi invalicabili paletti; in cambio, basta accuse,controaccuse,ritorsioni, accanimenti; per porre fine al loro duello privato, entrambi i duellanti superino i rancori reciproci, che stancano l’Individuo e mortificano l’Autorità, non giovano alla Giustizia né a quello che Mauro Mellini, ben prima del caso Palamara & c., definì il Partito dei Magistrati.

Se per l’albergatore che non versa la tassa di soggiorno [come il padre della compagna di Giuseppi Conte] una multa sostituisce la pena, idem si può fare con Carpi, purché si impegni a non usare la campagna elettorale per vendicarsi del carcere subìto.

Roberto Rosso, ex consigliere regionale in Piemonte, di sicuro non un Santo, resta in galera soprattutto per lo sgarro a un prefetto. Carpi per lo sgarro a una giudice. Siamo in un albo della W.Disney? “.

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