24 Dicembre 2024 01:30

24 Dicembre 2024 01:30

CASO RIVIERA TRASPORTI. ANNULLAMENTO REVOCA CONTRATTI INTEGRATIVI. AMABILE: ‘NON SI POTEVA PROCEDERE IN ALTRO MODO’

In breve: Le motivazioni dei vertici R.T. in una nota stampa "La sospensione della disdetta avrebbe un onere mensile di 200mila € sui conti aziendali". Il 16 giugno è stata convocata l'assemblea degli azionisti

 

In piedi con l'impermeabile chiaro Enzo Teodoro Amabile
In piedi con l’impermeabile chiaro Enzo Teodoro Amabile

Dopo la decisione del C.d.a. di Riviera Trasporti di non annullare il provvedimento di revoca dei contratti integrativi, e gli inevitabili e prevedibili scontri con la parte sindacale, i vertici dell’azienda hanno spiegato in una nota stampa le motivazioni della decisione: “Il CdA di RT nel caso in questione non poteva legittimamente procedere in altro modo“.

Questa la presa di posizione che traspare dalle prime parole del presidente Federico Fontana & C.

Infatti, la disdetta della contrattazione di secondo livello era stata deliberata dal CdA, previo conforme e unanime parere dell’Assemblea degli azionisti, con il precipuo obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali – si legge nel comunicato -.

Conseguentemente, la sospensione della disdetta, che per inciso genererebbe un onere mensile nell’ordine di € 200.000 sui conti aziendali, nel rispetto delle prerogative e competenze dei diversi organi sociali, richiede, parimenti, una preventiva delibera assembleare.

Non a caso, l’Assemblea degli azionisti è stata convocata per il 16 giugno, essendo questa la prima data utile nel rispetto della disciplina statutaria in materia, con convocazione, in immediata successione, del CdA, al fine di procedere nel senso che verrà deliberato e che il CdA non ha motivo di ritenere vada in direzione differente dall’auspicata sospensione.

Questi passaggi si rendono a maggior ragione necessari, in funzione della natura di RT, quale società a capitale interamente pubblico locale; non soltanto per il fatto che nel settore pubblico la forma è sostanza, ma soprattutto per il fatto che la suddetta sospensione, generando oneri indiretti in capo agli enti soci, ne richiede l’espressa validazione da parte dei competenti organi“.

 

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