Si alza il sipario sulla 40esima edizione di Ineja, la tradizionale festa cittadina in occasione di San Giovanni promossa dall’omonimo comitato. Per evitare occasioni di possibili assembramenti non è stata organizzata la cerimonia di apertura ma è stata celebrata una messa da don Ennio Bezzone che ha visto un momento di speciale riconoscimento al Comitato San Giovanni che per 40 anni ha sostenuto e supportato la comunità cittadina.
Durante la funzione, alla presenza di autorità civili e religiose, è intervenuto il presidente del Comitato Marco Podestà e sono state consegnate le onorificenze ai soci che compiono quest’anno dodici anni di attività. Un momento particolare sarà l’investitura di due soci benemeriti che dal 1981 al 2020 hanno sempre partecipato allo spirito di volontariato di Ineja: Celestina Corso e Sergio Fresia.
Ogni cinque anni il Comitato San Giovanni conosce i suoi soci più “fedeli” e, nel quarantesimo anniversario dalla sua fondazione, non poteva mancare questo momento speciale. Quello celebrato oggi è uno speciale momento di aggregazione ma anche di condivisione si sentimenti e valori civili e religiosi che riguarda tutta la comunità.
Ecco i nomi dei soci che hanno ricevuto le onorificenze, che vanno ad aggiungersi ai numerosi soci e collaboratori già premiati in occasione dell’evento celebrativo del 1 aprile 2017 nel 35° di fondazione del Comitato:
Nicoletta Bagnasco, Annamaria Belfiore, Nino Corbeddu, Daniele Odasso, Andrea Pellegrini, Nadia Pittaluga, Carlotta Podestà, Marco Podestà, Antonio Rettagliati, Walter Savigliano, Marco Tamietto, Enzo Testini, Stefano Zerbone.
“Abbiamo voluto fare questa edizione- ha commentato il presidente del comitato San Giovanni Marco Podestà -, anche se un po’ tutto ci diceva che sarebbe stato meglio magari lasciar perdere però non ci sembrava di dare un segnale positivo, ce né bisogno in questo momento e abbiamo voluto mettere in campo tute le nostre forze per fare un’edizione ovviamente diversa da tutte le altre, un mini San Giovanni, però c’è qualcosa di San Giovanni. Non ci saranno i fuochi, c’è un po’ di cucina anche grazie ai ristoratori che abbiamo coinvolto quindi saranno loro a fare i nostri piatti e il mercato, Mercantineja”