Imperia – “Non c’è un posto dove comprare una bottiglietta d’acqua nel raggio di 500 mt – tuonano gli iscritti al Circolo San Giacomo e alla bocciofila comunale imperiese – sono venuti a toglierci anche i distributori automatici”. Sono oltre 300 gli anziani che trascorrono la loro giornata alla bocciofila comunale attigua al palazzetto dello sport di Imperia. La struttura, in passato, in concessione alla società “Bocciofila comunale imperiese”, è stata ridimensionata a seguito della costruzione del palazzetto dello Sport. L’accordo tra il comune e la società che gestiva il bocciodromo consisteva nell’affidamento dei campi e del bar alla società in cambio della rinuncia di ben quattro campi da gioco. Nel 2011 a seguito di un’inchiesta della Procura della Repubblica sul porto di Imperia il comune decise di revocare le licenze affidate senza gara delle attività interne alla piscina, del bocciodromo e del campo da calcio.
Il comune ha così rinnovato annualmente la concessione alle due società presenti all’interno della bocciofila ma senza consentire l’apertura del bar. Per sopperire alla mancanza del punto di ristoro, l’Ente aveva indetto una gara per il posizionamento di alcuni distributori automatici che nella giornata di ieri sono stati rimossi senza alcun preavviso probabilmente a causa della scadenza del contratto. Ora gli anziani sono sul piede di guerra e lamentano un immobilismo da parte degli assessorati e degli uffici competenti.
“Piove all’interno della struttura – dicono i due presidente Davide La Monica e Danilo Giordano -, abbiamo chiesto al Comune di intervenire con risorse interne alle due associazioni ma non ci è stato concesso. Noi godevamo di una concessione cinquantennale ma ora ci è stato tolto tutto. Abbiamo parlato con gli assessori Fresia e Serafni ma ad oggi nulla si è mosso. Il bar della piscina è chiuso, quello del circolo tennis è riservato ai soci, noi abbiamo centinaia di anziani che devono fare centinai di metri per comprarsi una bottiglietta d’acqua d’estate sotto il sole. Ci hanno invitato ad organizzare eventi ma come accogliamo le persone se non possiamo neanche offrire loro una bottiglia d’acqua? Il 29 giugno vengono da tutta Europa per un torneo internazionale dove il Comune è Ente patrocinante e noi siamo ridotti in questo modo. Inoltre c’è da ricordare che il Comune, per il timore di decidere sta pagando tutte le utenze al nostro posto e ciò va a penalizzare la collettività. Chiediamo, dunque, il ripristino delle concessioni e la possibilità di gestire direttamente la struttura nel suo complesso, bar incluso”.