“Le protesi giuste, la riabilitazione, i migliori medici e specialisti, gli psicologi, il sostegno familiare, una casa senza barriere, un mezzo di trasporto adatto fanno un’immensa differenza. Ti danno quella forza che ti permette di uscire dal buco nero in cui sei!“. Questa la riflessione di Michela Aloigi, presidente dell’associazione imperiese Giraffa a Rotelle e mamma di Matteo, 27enne con disabilità, sul tema della disabilità, in riferimento alle parole di Papa Francesco sulla drammatica vicenda che ha visto coinvolto il campione Alex Zanardi.
Imperia: disabilità, lo sfogo di Michela Aloigi
“Faccio i miei più sinceri auguri ad Alex sperando il meglio per lui – scrive Michela Aloigi –Ho letto attentamente la lettera di Papa Francesco, e spero sia di conforto alla famiglia. A me ha fatto riflettere, o meglio, ha un po’ fatto bruciare la pelle, la pelle di una madre che conosce bene la disabilità, i limiti e i dolori che fa’ vivere. Ogni figlio come il mio, ogni persona con disabilità che ogni giorno affronta la vita, cerca di averla una vita, è un insegnamento, una lezione di umanità ma con una differenza sostanziale, la situazione economica, la situazione economica fa’ la differenza! Le protesi giuste, la riabilitazione, i migliori medici e specialisti, gli psicologi, il sostegno familiare, una casa senza barriere, un mezzo di trasporto adatto fanno un’immensa differenza.
Ti danno quella forza che ti permette di uscire dal buco nero in cui sei!
Comincia a non poter uscire di casa perché l’ascensore non funziona, il dover mettere la persona con disabilità in macchina, se non puoi permetterti una pedana, una macchina attrezzata (che costano cifre veramente troppo alte) cosa fai? Gli ausili, gli ausili sono la vita, la qualità della vita, tutti dovrebbero avere protesi come quelle di Zanardi e non le ” gambe di legno” che passa la Asl e che ti limitano immensamente, ti procurano dolore. La fisioterapia, il diritto alla cura, ci viene tolto troppo presto e non è sufficiente. Tutto è una guerra, ogni diritto si trasforma in indifferenza!
Loro sono i veri eroi, quelli che ogni mattina sperano di venire alzati da una madre stanca che non può permettersi un assistente, che vanno avanti ad antidolorifici perché la sedia a rotelle , ormai usurata gli procura dolore ma per la Asl non è passato il tempo giusto per cambiarla.
Vedere una smorfia di dolore coperta da un sorriso sul viso dei nostri cari che riescono ad andare avanti con poco è una lezione di umanità!”