L’incompiuta riaprirà venerdì 3 luglio. È questa la buona notizia, annunciata oggi in conferenza stampa dal Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, tanto attesa sia dai cittadini dianesi e imperiesi sia dai turisti.
Diano Marina: Incompiuta riapre venerdì 3 luglio
A seguito dell’importante frana abbattutasi sulla strada che collega la città degli aranci con Imperia, nello scorso novembre, infatti, l’Incompiuta era stata interdetta al transito. Grazie agli ultimi lavori di mitigazione, attraverso la rimozione del materiale franato e il contenimento dei massi del versante con il posizionamento delle reti, la strada può essere riaperta, ma, come avverte il Sindaco Chiappori, è necessario prevedere una serie di importanti interventi per mettere in sicurezza tutta la zona in modo definitivo.
Per questo motivo, il Sindaco di Diano Marina ha lanciato un avvertimento agli enti interessati. “Chiederò la convocazione di un tavolo con Anas, Regione, Provincia e Comune – ha spiegato Chiappori – Se da quel tavolo dicono che ci dobbiamo pensare noi, io sono non sono più disponibile a prendermi tutto il rischio e sono pronto a richiudere l’incompiuta”.
Giacomo Chiappori
“Oggi abbiamo mitigato il rischio, questo ci permetterà il 3 luglio di riaprire l’Incompiuta. Il che ci rende già felici, perché andiamo incontro alle esigenze della gente di Diano Marina e Imperia, ma anche di tutti i turisti. Doveva già essere finita, ma i lavori hanno rallentato per via dell’emergenza Coronavirus.
La nostra visione è futuristica, è quella che abbiamo sempre avuto di quel tratto di strada. Avevamo anche partecipato a tutte le trattative che vennero fatte da Area24, insieme al Sindaco Capacci, per fare la ciclovia del mare, che dovrebbe intersecarsi con quella di Imperia.
Per fare questo abbiamo necessità di fare un tavolo con Anas, Regione, Provincia e Comune. Abbiamo due seri problemi. Occorre evitare l’erosione ai piedi dell’incompiuta e contenere la continua frana di Capo Berta. E’ un problema non solo dianese, ma di immagine turistica e infrastrutturale di tutta la regione. Quella è una strada dell’Anas.
Noi pensiamo che la risposta sia positiva, che da questo tavolo si troveranno gli accordi monetari e tecnici per fare una galleria giorno, una zona di ripascimento nella parte a mare. Per fare tutto quello che abbiamo messo nero su bianco in questi mesi. Abbiamo già fatto anche tre indagini geologiche.
Se tutto va come deve andare nel 2022 questa opera può essere completata. Ci sarò come utente, non come Sindaco. Mi divertirò ad affrontare l’Incompiuta che sarà una meravigliosa ciclabile mediterranea”.
Il concetto è che il Comune di Diano ha una visione futuristica dell‘incompiuta, ma che non può realizzare da solo.
Come già detto, chiederemo un tavolo, che speriamo di avere entro 20 giorni. Se da quel tavolo dicono che ci dobbiamo pensare noi, io sono non sono più disponibile a prendermi tutto il rischio e sono pronto a richiudere l’incompiuta e a mandare tutte le migliaia di richieste delle persone a chi non si prende la responsabilità.
Gli interventi necessitano di finanziamenti da circa 10 milioni di euro, che speriamo possano arrivare sia da Anas che da Regione che dall’Europa. L’intervento in sé potrebbe durare circa 6/7 mesi.
Nell’ambito del progetto “Area 24”, il Comune di Imperia, con Capacci, come il Comune di Diano Marina, si era impegnato a investire 400 mila euro a fronte di un finanziamento da 2 milioni e mezzo di euro, che doveva arrivare dalla Regione attraverso un finanziamento europeo, che non sappiamo che fine abbia fatto.
Gli enti interessati devono lasciarcelo realizzare, da dietro una scrivania non si possono dare risposte negative.
Spero che il sindaco di Imperia ci dia una mano perchè si tratta di un argomento che interessa anche il territorio imperiese e il turismo della zona”.
Cristiano Za Garibaldi
“Io sono convinto che non ci sarà un: ‘pensateci voi’. È evidente la responsabilità di ogni ente. Anas deve lavorare affinché la strada di capo Berta non frani. L’incompiuta si chiama strada statale 449, non comunale. Le responsabilita vanno condivise. La mitigazione che abbiamo appena portato a termine, anche grazie alla Regione, ci permette di riaprire, ma ora non possiamo permetterci di mitigare più nulla perchè e il futuro del nostro golfo.
Se dovesse franare capo Berta si interromperebbe il servizio dell’acqua, della fogna e bloccherebbe il progetto della ciclovia tirrenica. Il golfo sarebbe isolato”.