“Un parco con i pini ce l’hanno tutti. Noi vogliamo fare una cosa che non ha nessuno; qualcosa di diverso da 4 pini piantati lì.” Questa la risposta dell’assessore Gandolfo alla nostra Q.T., che aggiunge che il completamento del parco sarà un progetto lungo, costoso e ambizioso, in partenariato pubblico-privato per creare un progetto di attrazione, senza dare alcuna indicazione su chi dovrebbe intervenire a finanziare il faraonico progetto, ne’ per quale motivo – Interviene così Imperia al Centro, tramite una nota stampa, sul progetto di riqualificazione del Parco Urbano.
Riqualificazione Parco Urbano: l’intervento di Imperia al Centro
“Tutto ciò conferma purtroppo che la città perde un’occasione storica di riempire il vuoto urbano fra Oneglia e Porto Maurizio. Ci risiamo: vogliono fare il “Parco urbano più bello del Mediterraneo”. Peccato che rischiamo fortemente di non vederlo mai finito!
La precedente amministrazione aveva finanziato il rifacimento del parco, per 1,7 milioni di euro, nell’ambito del progetto Periferie Urbane, con un impianto progettuale molto semplice: la mitigazione paesaggistica del fabbricato del depuratore con un motivo architettonico costituito da pelli di alluminio di diverse tonalità di verde (soluzione durevole ed esente da manutenzione) e la creazione a contorno di rilevati in terra con piantumazione di macchia mediterranea, con alberi ad alto fusto (168 fra pini marittimi, cipressi, lecci, carrubo) e cespugli mediterranei (345 fra alloro, ginepro, mirto, oleandri, lentisco rosmarino).
La fonte di ispirazione erano i parchi costieri di macchia mediterranea della vicina Costa Azzurra , in particolare de “La Pinede” di Juan Les Pins, dove si realizzano manifestazioni all’interno della pineta, con le Isole Lerins alle spalle del palco, e ci si era concentrati a tal fine sulla porzione più pregevole del parco, fra il depuratore e il Rio Baité; è facile immaginare quale incanto sarebbe assistere a un concerto all’interno di una pineta, con il promontorio di Porto Maurizio a fare da sfondo al palco.
La scelta dell’Amministrazione è stata invece di spendere quei denari in un’area più piccola e meno di pregio, quella a est del depuratore verso i cantieri navali; una chicca del parco sarà la realizzazione di un labirinto vegetale, che temiamo possa diventare teatro di degrado e abbandono. La cosa che più ci preoccupa è che viene cestinata completamente l’idea progettuale del parco costiero mediterraneo, considerato troppo banale dall’Amministrazione, che invece si propone di realizzare un fantomatico “parco delle energie”, che dovrebbe diventare un’attrazione turistica di portata planetaria; confessiamo che dalla confusa risposta dell’assessore non abbiamo capito di cosa si tratti (invitiamo i cittadini ad andarsela a guardare on line), ma dubitiamo che i comuni costieri francesi stiano rivedendo al ribasso le loro previsioni di afflusso turistico.
L’assessore invece nulla ci ha risposto in merito ai costi di manutenzione futuri della parete vegetale che nasconderà un solo lato del depuratore, quindi scopriremo quanto ci costerà soltanto a posteriori”.