E’ terminato questo pomeriggio il vertice in Prefettura, a Imperia, alla presenza della vicepresidente della Regione Liguria Sonia Viale, di una delegazione del Ministero dell’Interno, guidata dal Prefetto Michele Di Bari, del presidente della Provincia di Imperia Domenico Abbo, del sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino, del Questore Pietro Milone e dei comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del fuoco, oltre al dirigente del settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia.
Argomento del vertice la questione migranti, a Ventimiglia, con particolare riferimento alla chiusura del parco Roja che, nel corso della mattinata, è stato oggetto di una visita della delegazione del Ministero dell’Interno. Il parco Roja, gestito dalla Croce Rossa, ospita 42 migranti, tra cui 3 donne, è chiuso dal 16 aprile. In città continuano ad arrivare migranti che, con il campo chiuso, bivaccano in città.
Il Sindaco di Ventimiglia Scullino ha chiesto una soluzione in tempi brevi. Di fatto, però, la Regione Liguria, per bocca dell’assessore Viale, si è detta contraria a trovare, sul territorio ligure, una struttura dedicata ai migranti che possa rappresentare una soluzione definitiva, così come auspicato.
Sonia Viale
“Al Campo Roja siamo riusciti ad approfondire alcuni temi. Il Prefetto, Capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione, ha richiesto alla Regione di trovare un struttura nel territorio regionale. Io garbatamente ho detto che in questo momento la Regione non è disponibile a trovare un luogo per affrontare il tema dell’immigrazione nella nostra regione, perchè sono altre le priorità che dobbiamo affrontare.
Il tema specifico di Ventimiglia, legato ad essere una città di frontiera, che non può accettare di avere una struttura sul proprio territorio di natura definitiva.
Significherebbe accettare a livello nazionale che c’è un problema di immigrazione emergente, che deve affrontare solo la città di Ventimiglia come luogo di destinazione finale di tutti coloro i quali sbarcano.
Massima disponibilità all’ascolto, ma non disponibilità a quelle che sono state alcune proposte che abbiamo sentito.
C’è anche il tema sanitario, che ovviamente appartiene alla mia delega, qualsiasi scelta verrà fatta dovrà essere fatta con delle precise indicazioni e accortezza dal punto di vista sanitario, sia per la tutela degli operatori, che della comunità di Ventimiglia. Su questo ho avuto massime rassicurazioni”.
Prefetto Michele di Bari
“Mi preme ringraziare le istituzioni che ci hanno accolto, dal sindaco di Ventimiglia, la vicepresidente della Regione, il Prefetto, il Questore e le Forze di Polizia. Il centro a cui abbiamo fatto visita è tenuto molto bene.
Qui abbiamo un po’ fatto sintesi delle posizioni comuni. C’è la volontà di coniugare un’accoglienza transitoria molto provvisoria determinata anche dalla posizione geografica di Ventimiglia, una città di confine.
Il Parco Roja ha subito in queste settimane un continuo alleggerimento, questo dovrà essere coniugato con le responsabilità che il Prefetto di Imperia ha in materia sanitaria. Questo è il primo step che abbiamo esaminato.
In secondo, c’è la necessità di coniugare la presenza di migranti nella città di Ventimiglia, evitando i bivacchi di cui da anni Ventimiglia è spettatrice.
Una municipalità che ho trovato molto attenta nella soluzione di questi problemi. Qual’è la prospettiva che noi vogliamo avere? Una prospettiva molto semplice, ma che dovrà essere sintetizzata in un documento che le parti istituzionali presenti si sono incaricate di realizzare quanto prima.
L’obiettivo è di individuare non tanto una struttura, ma un modulo flessibile di transitorietà per evitare bivacchi.
Tutto ciò non riguarda soltanto la permanenza di migranti a Ventimiglia, quanto i controlli che sono stati da settimane incrementati, resi efficienti, attraverso un modulo che vede le forze di Polizia con la Polizia di Frontiera e con la Polizia Ferroviaria. Sta dando anche buoni risultati l’attività amministrativa che viene fatta dalla Prefettura di Imperia.
In fin dei conti c’è anche lo scopo di lunga scadenza. A fine settembre ci vedremo di nuovo, faremo il punto della situazione. Nel frattempo speriamo che la situazione Covid vada sempre più ad affievolirsi e si dia la possibilità di alleggerire completamente la strutturba del parco Roja. Man mano che queste situazioni vanno ad esaurirsi, noi metteremo in campo soluzioni alternative.
Soluzioni alternative che devono necessariamente passare attraverso un’attività multipla. Nessuno può tirarsi fuori, dalla Prefettura cioè dallo Stato, alla Provincia, alla municipalità di Ventimiglia, ma anche la Regione che si è resa disponibile, dove possibile, a creare una condizione di flusso continuo di persone per evitare questi bivacchi.
Lo scopo ultimo è quello di garantire la dignità alle persone e i diritti di queste persone. Ogni persona ha una sua fisionomia giuridica in questo caso.
Dopo di che a settembre faremo i punti della situazione.
Il centro mi pare che sia già chiuso, ormai ci saranno 50 migranti. Il fenomeno di affievolimento non è continuato proprio per i motivi noti legati alla situazione sanitaria del paese”.
Gaetano Scullino
“Il nostro obietti è dare una accoglienza a tutte le persone, questi 2/300 che girano per Ventimiglia. Si sta indebolendo sempre di più sino alla totale chiusura in termini di persone.
Non ha più quella funzione. Si è parlato del futuro di questo centro di transito, che di fatto di transito non è stato perchè ormai è quasi un anno che le persone se ne vanno. Transito è un giorno”.
Con il flusso che è aumentato in queste settimane, non è il caso di riaprirlo questo centro?
“Noi come città di Ventimiglia non ci possiamo fare carico di tutte queste persone. Sia dai respingimenti che arrivano dalla Francia, tutti i giorni circa 40/50 e sia dagli arrivi.
Il centro è chiuso e girano sulle spiagge, nel fiume, nei giardini, nella stazione ferroviaria, o nei binari, che è molto pericoloso.
Io ho detto che questo sistema deve finire, ci penseranno come farlo finire. In questo ultimo periodo ci sono controlli sui treni, c’è un certo respingimento per quanto riguarda l’arrivo da Genova e questo sicuramente è importante.
Bisogna mettersi il cuore in pace e prendere questa situazione di Ventimiglia a cuore perchè i ventimigliesi sono 30 anni che convivono con questa situazione che ormai è diventata inaccettabile”.
Ad oggi una parola definitiva sui centri di accoglienza non c’è?
“Non c’è, sono loro che decideranno. Mi sono reso conto che hanno capito la situazione di Ventimiglia, hanno sentito di questa situazione di insicurezza che ormai permane nella città e non possiamo più sopportarla.
Hanno capito che naturalmente qualcosa bisogna fare. Sia il Prefetto Intini che il Prefetto Di Bari hanno capito.
Speriamo che si arrivi ad una definizione del nostro problema, definizione radicale del nostro problema”.