13 Novembre 2024 07:47

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13 Novembre 2024 07:47

Droga e cellulari in carcere: arrestato agente Polizia Penitenziaria

In breve: L'agente avrebbe portato in carcere, ad alcuni detenuti, dei telefoni cellulari, in cambio di contanti e droga.

Un agente della Polizia Penitenziaria, 34 anni, in servizio presso il carcere di Valle Armea, a Sanremo, è stato arrestato per corruzione, truffa, e spaccio di droga.

L’operazione, denominata “Dealer”, ha preso il via nel 2018 quando, all’interno dell’istituto penitenziario sanremese, vennero rinvenuti numerosi apparati cellulari e sostanza stupefacente.

Sanremo: arrestato agente Polizia Penitenziaria

Secondo quanto contestato dal Pubblico Ministero Antonella Politi, in base alle risultanze delle indagini svolte dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria di Roma, supportato dai Nuclei Investigativi Regionali di Torino e Bari, dal personale del carcere di Sanremo e dal Nucleo cinofili di Asti, il 34enne procurava e consegnava telefoni cellulari e droga ai detenuti che all’interno del carcere avevano creato un vero e proprio commercio.

L’agente, a sua volta, in cambio di droga provvedeva a procurare gli stupefacenti e i cellulari all’esterno, tramite i parenti dei detenuti stessi, e poi si occupava della consegna all’interno del carcere dove il traffico veniva gestito in cambio di somme di denaro da parte di altri detenuti attraverso versamenti o ricariche Postepay effettuate all’esterno dai familiari.

Nel corso di diversi mesi di indagine numerosi sono stati i telefoni rinvenuti e sequestrati all’interno dell’istituto e cospicue le cessioni di sostanza stupefacente, cocaina e hashish.

Nel dettaglio, destinatari dei “favori” padre e figlio, albanesi, di 60 e 32 anni, e un romeno di 40 anni, tutti raggiunti da ordinanze di custodia cautelare.

I cellulari sarebbero anche stati “noleggiati” all’interno del penitenziario, al costo di 20 euro.

Tra le contestazioni, anche una soffiata ad alcuni detenuti relativa proprio a una perquisizione tra le celle alla ricerca di droga e cellulari. Perquisizione che diede poi, infatti, secondo l’accusa, esito negativo.

L’agente, ancora, secondo le accuse, avrebbe spacciato droga, hashish e cocaina, all’interno del carcere, tra i colleghi, oltre a consumarla personalmente.

L’ultima contestazione è di truffa. Il 34enne avrebbe simulato malattie inesistenti al proprio medico di base per ottenere certificati medici con l’obiettivo di saltare turni di lavoro.

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