“Il nuovo ponte di Genova sarà gestito da Autostrade”. Così, ieri, 7 luglio, il Ministro dei Trasporti del Governo Conte Paola De Micheli (in quota Pd).
Il ponte progettato da Renzo Piano dopo il crollo del Ponte Morandi, il 14 agosto 2018, sarà dunque, consegnato ad Autostrade il prossimo 29 luglio. Una situazione difficile da digerire, soprattutto per i parenti delle 43 vittime, visto che proprio Aspi è coinvolta nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Genova che ha evidenziato carenze e omissioni nella manutenzione dell’ormai ex Ponte Morandi.
Per questo, l’annuncio del Ministro De Micheli hanno sollevato un vero e proprio terremoto interno al Governo Conte, coinvolgendo, di rimando, tutta la politica nazionale.
Il capo politico del Movimento Cinque Stelle, Vito Crimi, ha manifestato apertamente il proprio dissenso. “Il Ponte di Genova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo”.
Sulla stessa linea, con tanto di citazione dell’Inferno dantesco, anche il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni. “Rinviare non significa risolvere i problemi! Il conto, salato, alla fine si paga sempre. I cittadini ci hanno eletto per cambiare e decidere e non per avere ‘l’anime triste di coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo’. Non in mio nome. Via i Benetton”.
Le precisazioni del Ministero De Micheli, secondo cui l’affidamento del nuovo ponte di Genova ad Autostrade sarebbe solo temporaneo, un atto dovuto in quanto l’attuale concessionario è appunto Aspi, e non avrebbe alcuna ripercussione sul procedimento di revoca della concessione attualmente in essere, non ha placato gli animi.
Il leader della Lega Matteo Salvini si è scagliato contro i Cinque Stelle. “Cosa non si fa per salvare la poltrona, 5Stelle ridicoli e bugiardi, due anni di menzogne e tempo perso: colpa di Salvini anche questo?”.
Duro anche il commento di Giorgio Mulè, parlamentare di Forza Italia, eletto in Liguria. “Non ci sono chiacchiere o dietrologie da fare: il Movimento 5 stelle per l’ennesima volta è stato smentito dai fatti, il populismo si è infranto sulla realtà, sulle regole dello Stato di diritto. Conte ha preso in giro il popolo presentandosi a Genova due giorni dopo la tragedia e dicendo ‘mai più Benetton'”.
Questa mattina, anche il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, con un post sui social, ha espresso tutto il proprio dissenso.
Il nuovo Ponte di Genova ad Autostrade: la rabbia di Toti
“Ai grillini che promettevano, sulle macerie del Morandi, che avrebbero tolto subito le concessioni.
A chi ci accusava di essere amici di Autostrade quando predicavamo solo buon senso dicendo che la giustizia si fa nei tribunali.
Ai tanti partiti di Governo che si sono riempiti la bocca di cambiamento e nuova politica senza prendere una, che sia una, decisione su questo tema. Ad alcuni giornalisti che concionavano sulle malefatte di Autostrade, ci accusavano di difenderle e inneggiavano alla giustizia che il Governo avrebbe fatto togliendo le concessioni.
A chi ha bloccato infrastrutture già finanziate da Autostrade, come la Gronda, che ora annunciano come opera strategica dopo averla stoppata (facendo risparmiare la concessionaria).
A chi, pur conoscendo la legge, ha mentito agli italiani facendo credere loro che avrebbero potuto estromettere Autostrade con un colpo di spugna.
A chi ha permesso che Autostrade non facesse lavori di messa in sicurezza in questi due anni.
A chi per colpa di questo squallido balletto ha inchiodato i liguri in code interminabili in piena stagione estiva.
Ebbene, dopo due anni di minacce, immobilismo, proclami, giustizia promessa e rimandata il ponte di Genova verrà riconsegnato proprio ad Autostrade, come ha ordinato il Governo M5S-PD.
Io non dico nulla. Ma nulla di nulla. Aspetto solo il commento di: Travaglio, Pedullà, Salvatore, Di Maio, Lunardon, alcuni giornalisti che vorrebbero fare politica, insomma tutti coloro che in questi anni hanno pontificato per i loro amici.
Perché a differenza loro, noi siamo amici solo dei liguri e vogliamo autostrade che funzionino e sicure. Ci interessa solo questo. Altri forse sono amici di altro… e altri. Sicuro non della verità. Forse perché la verità vi fa male: voi ridate il ponte ad Autostrade senza ottenere nulla. Noi continuiamo a lavorare per l’interesse dei liguri. E intanto per la tragedia del Morandi e per le sue 43 vittime nessuno ancora ha pagato. Mentre a Roma litigavate, noi in Liguria almeno abbiamo ricostruito il ponte. Forse abbiamo ringhiato meno di voi… ma visti i risultati…”.