L’Università di Imperia si appresta a trasformarsi in fondazione. Lo ha deciso l’assemblea dei soci, riunitasi questa mattina. Ad illustrare i motivi, in conferenza stampa, di una svolta epocale per il Polo imperiese Domenico Abbo, presidente della Provincia, principale azionista (detiene il 50% delle quote azionarie, il restante 50% è suddiviso tra Comuni).
In conferenza stampa, oltre ad Abbo, erano presenti Gianni Guliano, amministratore unico della Spui, Marco Rossi, consulente per il piano di rilancio dell’Università, e Riccardo Ferrante, capo dipartimento della Facoltà di Giurisprudenza.
Imperia: l’Università diventa fondazione
“In assemblea abbiamo approvato il bilancio 2019, con alcune criticità – ha dichiarato Abbo ai cronisti presenti – Punto all’ordine del giorno fondamentale è stato, come detto, l’avvio della procedura di trasformazione della Spui da società per azioni a fondazione. Il motivo? Abbiamo bisogno di uno strumento più agile per operare. Inoltre, per quanto riguarda noi Provincia, non potremo neanche più detenere la partecipazione azionaria (50%, ndr). La Provincia da tanti anni compie uno sforzo finanziario notevole per poter permettere il mantenimento dell’università. Per poter andare avanti su questa strada l’amministratore unico Gianni Giuliano ha proposto un ampliamento di quella che è l’offerta formativa, proprio per poter permettere un rilancio.
Come Provincia chiediamo aiuto alla Regione e agli imprenditori locali. Essendo un piano ambizioso, richiede un intervento finanziario maggiore rispetto a quanto fatto fino ad adesso. La Regione si sta impegnando per darci una mano. Bisogna vedere in che termini. Attivando lo strumento della fondazione abbiamo la possibilità di permettere in maniera elastica l’ingresso di altri soggetti che speriamo abbiano il buon cuore di capire che il territorio imperiese va tutelato. E parlo di enti , quali, ad esempio, la Camera di Commercio, ma anche soggetti privati che abbiano piacere di dare una mano alla cultura imperiese”.
Novità Ateneo:
“Oggi rappresento tutto l’ateneo e l’impegno rinnovato ancora più forte qui al polo didattico di Imperia. Sicuramente sono confermati i corsi Scienze del Turismo e Giurisprudenza. Con SPU e Provincia abbiamo cominciato a ragionare sulla possibilità di sviluppare ulteriormente la presenza dell’UNIGE nel ponente ligure, per esempio con un corso a cavallo tra Agraria e Scienza dell’Alimentazione.
Il ponente ligure ha il gioiello dei Giardini Hambury, un presidio dell’università sul lato della botanica, quindi sarebbe coerente lavorare in questi settori.
Ci vuole tempo per organizzare questo sviluppo, ma noi siamo aperti alla possibilità. Adesso si stanno creando ulteriori condizioni favorevoli”.
Per quanto concerne l’offerta formativa, la proposta avanzata dall’amministratore unico Gianni Giuliano è quella di lasciare a Imperia Giurisprudenza, affiancandole una nuova facoltà, Agroalimentare, incentrata sull’Olivicoltura, con un distaccamento sanremese di Floricoltura. Altra modifica proposta, il trasferimento a Sanremo dell’intero corso di laurea in Scienze del Turismo, oggi diviso fra Imperia (i primi tre anni) e Savona (i due anni per il conseguimento del diploma magistrale).