Anche gli studenti ristretti di Imperia e Sanremo concludono il loro percorso didattico utilizzando le nuove tecnologie. Nonostante le difficoltà dovute all’emergenza covid e al lungo lockdown che ha interrotto le lezioni in presenza, gli studenti delle sezioni carcerarie di Imperia e Sanremo hanno potuto continuare a studiare grazie alla collaborazione tra le due aree educative delle Case Circondariali di Imperia e Sanremo-Bussana e il C.P.I.A . Provincia di Imperia.
Da un’iniziale consegna di materiale didattico in formato cartaceo si è passati all’utilizzo di piattaforme informatiche che hanno consentito l’erogazione di lezioni on line, con la funzione anche di supporto psicologico, e la presentazione dell’elaborato finale da parte degli studenti della secondaria di primo grado, giunti al termine del loro percorso.
La connessione on-line ha consentito agli studenti di presentare i loro lavori ai Docenti e alla Dirigente Scolastica, Prof. ssa Rosaria Scotti, e di interloquire utilizzando il video.
Si ringraziano il Direttore della Casa Circondariale di Imperia e la Direttrice della Casa Circondariale di Sanremo-Bussana e tutto il personale che ha contribuito alla realizzazione di quanto descritto. In particolare va un ringraziamento alle Aree Educative che in un momento grave e difficile hanno collaborato efficacemente con la scuola.
Grazie anche al personale di Polizia Penitenziaria che ha collaborato all’attivazione della piattaforma per il collegamento on-line, che ha permesso a studenti e Professori di rivedersi attraverso un video dopo mesi di silenzio, ricreando l’emozione di entrare in contatto con la classe. Grazie infine alla competenza e alla pazienza dei Bibliotecari delle Case Circondariali che hanno supportato in presenza gli studenti, fornendo loro sostegno pratico e psicologico, oltre all’aiuto concreto nello studio.
“Da soli noi Docenti avremmo potuto fare poco – scrivono i Docenti del C.P.I.A. Provincia di Imperia della Sezione Carceraria –Invece con la collaborazione del personale della Casa Circondariale siamo riusciti a superare le difficoltà iniziali derivanti dal dover lavorare a distanza in una situazione emergenziale, continuando a proporre attività formative e così consentendo agli studenti della scuola secondaria di primo grado di concludere con successo il percorso intrapreso.
Solo la condivisione del problema, il sentire comune e il lavoro di gruppo consentono di andare oltre il limite individuale, soprattutto in situazioni di emergenza. Auspichiamo che l’avvio di certe buone pratiche di collaborazione non venga interrotto con la fine dell’emergenza, ma anzi implementato con l’inizio del nuovo anno scolastico, perché la scuola sia sempre all’altezza della situazione e rappresenti un faro e una guida per le migliori prassi di educazione, accoglienza, condivisione e sviluppo interpersonale, in particolar modo in carcere dove è anche attraverso la scuola che le persone detenute possono realizzare quel percorso di riscatto sociale necessario per la loro riabilitazione in società”.