“Non dimenticherò mai quella volta che un mio alunno, mentre ero seduta a tavola con lui per pranzare, mi ha chiesto con estrema naturalezza che lavoro facessi nella vita oltre a venire lì a giocare con lui”.
Sono innumerevoli i ricordi delle due storiche maestre Annabella e Marilena, della Scuola dell’Infanzia di via Vecchia Piemonte, collezionati in 40 anni di lavoro.
Dopo anni di progetti, scoperte, libri, storie, lacrime e risate, le due colleghe vanno in pensione, ancora una volta insieme.
Grande commozione tra colleghi e genitori. Grati per il lavoro svolto dalle maestre, hanno dedicato loro un pensiero. “Se insegnare significa lasciare un segno sappiamo che lo avete lasciato in ogni bambina e ogni bambino che avete abbracciato”.
Andando in pensione, Annabella e Marilena salutano non solo i bambini che hanno accompagnato durante gli ultimi anni scolastici, ma anche tutti quelli, ormai cresciuti, che non dimenticheranno mai gli anni della Scuola dell’Infanzia. Perché si sa, maestra lo si è per sempre.
Le maestre Annabella e Marilena si raccontano dopo 40 anni di scuola
Annabella
“Sono stati anni bellissimi, un percorso di vita. 40 anni di lavoro e 29 con la collega Marilena, eppure sono passati velocemente.
Non c’è stato molto tempo per pensare, c’è stata una condivisione di obiettivi, un progetto insieme. Per quel che mi riguarda la scuola era stare li con i colleghi, che hanno permesso di realizzare un sogno. Un sogno stare con i bambini, volergli bene e farli giocare”.
Marilena
“Annabella ha già detto le cose più importanti. Io vorrei descrivere questi anni con due parole, relazione e condivisione con le colleghe per la costruzione di un progetto educativo. Dietro c’è la cosa più importante che sono i bambini e le famiglie.
Sono cresciuti loro e siamo cresciute anche noi. Abbiamo imparato anche da questa ultima fase dell’emergenza Coronavirus, che è stata forse l’aspetto più negativo di tutta la nostra carriera. Andare in pensione in una situazione di lockdown non è piacevole.
In questa fase però le relazioni si sono rinsaldate ancora di più. In questa fase noi siamo cresciute, la nostra professionalità si è costruita in questo modo.
La formazione non è completa se non c’è la relazione, la condivisione, la circolarità, la riflessione”.
Avete un ricordo che vi è rimasto nel cuore?
Annabella
“Ce ne sono tantissimi divertenti, altri critici perchè ci sono state anche delle situazioni non facili da affrontare nè per noi e nè per i bambini. C’è sempre la sensazione di essere dalla parte dei bambini e con i bambini.
Non dimenticherò mai quella volta che un bambino, mentre ero seduta a tavola con lui per pranzare, mi ha chiesto con estrema naturalezza che lavoro facessi nella vita oltre a venire lì a giocare con lui. Ce ne sarebbero tanti tanti altri”.
Vi capiterà di incontrare ex bambini che si ricordano di voi. Come si insegna questo valore della memoria?
Annabella
“Come diceva la collega è una condivisione di esperienze, di vita, di momenti, di confronti. Si è sempre cercato di ascoltarli, di accoglierli, di sdrammatizzare anche momenti difficili come il distacco dai genitori o altre situazioni di conflitto.
Sempre cercando di vivere ogni situazione pensando ad una soluzione, alla positività, allo star bene. Per quel che mi riguarda lo stare bene dei bambini è stato un po’ anche il mio stare bene, cercare di ottenere quello è già stato un grosso traguardo”.
Ecco la dedica dei genitori alle maestre
“Care maestre, vi salutiamo alla fine di questo vostro lungo percorso e di questo anno scolastico irripetibile. Vi ringraziamo per averci insegnato una scuola inclusiva, divertente, accogliente, pubblica, per aver costruito una scuola aperta ai genitori, alle famiglie, al territorio.
Una scuola dove voi maestre avete avuto la tenacia, la determinazione e la passione di trasformare i giorni in relazioni, percorsi, progetti, idee. Davanti al nostro mare e al vostro orizzonte vi salutiamo anche a nome di tutte le vostre alunne e i vostri alunni.
Perché se insegnare significa lasciare un segno sappiamo che lo avete lasciato in ogni bambina e ogni bambino che avete abbracciato. Le bambine e i bambini della Scuola di Via Vecchia Piemonte”.