23 Novembre 2024 14:17

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23 Novembre 2024 14:17

LA SVOLTA.REQUISITORIA DEL PM: I RAPPORTI CON LA POLITICA E LE FORZE DELL’ORDINE. DALL’ISPETTORE PALERMO AD ALESSIO SASO

In breve: "Si parte dalle forze dell'ordine, dal basso per così dire, per arrivare poi a personalità di spicco" spiega il pm Arena introducendo l'argomento riguardante le azioni svolte dalla famiglia Marcianò insieme alle forze dell'ordine

PROCESSO LA SVOLTA  (184)

Imperia – Continua la requisitoria del pm Arena nel processo “La Svolta”: “Si parte dalle forze dell’ordine, dal basso per così dire, per arrivare poi a personalità di spicco” spiega il pm Arena introducendo l’argomento riguardante le azioni svolte dalla famiglia Marcianò insieme alle forze dell’ordine dapprima per trasferire Donatello, poi con Giovanni Nilo, appuntato della Guardia di Finanza e con Salvatore Palemo, ispettore della Polizia di Frontiera che avrebbe fornito alla famiglia Marcianò alcune informazioni sulle indagini in corso, come il fatto che erano controllati a vista.

Ma non solo all’interno delle forze dell’ordine, secondo quanto sostenuto dal pm Arena ci sono infatti dei contatti anche con gli uffici tecnici tramite Jason Allavena, ma anche Roberto D’Andrea, Gaetano Scullino che “hanno favorito in parte la ‘ndrangheta, vedremo poi quando sarà il loro turno fino a che livello sono coinvolti”.

Ahimè – dichiara il pm Arena – abbiamo anche delle problematiche con la magistratura con Gianfranco Boccalatte, allora presidente del Tribunale di Imperia definito da Giuseppe Marcianò: “La persona più degna che c’è nella provincia di Imperia” e, nel commentare l’arresto sempre Peppino dichiara: “Perchè vedi queste cose, purtroppo, il Presidente, è la cosa più brutta che può esistere per noi!”

Ad avvalorare questo legame con Boccalatte e la famiglia Marcianò vi è una conversazione in cui Marcianò parla con Carlino:

  • CARLINO:il 12 aprile ho fatto la domanda..se mi toglievano la sorveglianza che forse mi toglievano un anno…allora siamo…siamo a maggio, l’otto, oggi ne abbiamo 8 ogni settimana dobbiamo…per la decisione
  • MARCIANO’ G.: a..per la decisione..
  • CARLINO: vedete un pochettino…Boccalatte
  • MARCIANO’ G.: ma digli di parlare con Peppe (riferendosi a Giuseppe Fasolo autista del Presidente del Tribunale di Imperia), se vuole lui, se è Boccalatte stai tranquillo.

Ci sono però anche soggetti politici che entrano in questa scena e lo si evince, sempre dalle ambientali, ascoltando ciò che dichiara Giuseppe Marcianò. Ci sono legami con Alessio Saso che, al telefono con Gangemi dichiara:

GANGEMI:si si, guarda che io mi sono raccomandato caramente con Michele, sai?
SASO:ah
GANGEMI: gliene ho parlato, gli ho detto…allora lui, ho capito che ha una profonda stima nei tuoi riguardi
SASO:ah bene
GANGEMI: e ora poi, speriamo cose no?
SASO:bene
GANGEMI: e disse, state tranquillo, dice, onestamente mi ha detto, anche se non me lo chiedevate voi, siamo amici, dice, é un bravo ragazzo, lo farei comunque, ti dico quello…
SASO:ah bene, bene, bene!
GANGEMI: quello che mi ha risposto, quindi non ha…
SASO: anche con Peppino avevi parlato?
GANGEMI: si, con Peppino pure glielo avevo accennato, ora Peppino siccome sta male, io… nonquesta domenica, che abbiamo la fiera qui, l’altra domenica, vado a trovarlo, a fargli visita, gli do un altra sollecitatina eh?

Ma non solo, Alessandro Macrì, in una conversazione del 19.12.2010 dichiara: ” Era il periodo infatti, sì delle votazioni perché poi abbiamo appoggiato… Saso, è venuto al bar Saso eh… Abbiamo fatto 2 o 3 grigliate
con lui […] qualcosa ha dato eh… Agli altri ha promesso, a me m’ha dato. Poco ma m’ha dato. Anche perché mi sono sbattuto per lui eh.. C’ho cercato 50 voti eh.. mica pochi a Ventimiglia“.

Altro personaggio coinvolto è Cristina Barabino, assessore allo sviluppo economico – politiche del lavoro e comunitarie della provincia di Imperia, eletta nel marzo del 2010 tra le fila del PDL. Benchè non vi siano contatti diretti tra la Barabino e Marcianò Giuseppe, proprio lui ha evidenziato che, anche lei è andata a cena nel suo ristorante di Ventimiglia.

Giovanni Bosio, ex Sindaco di Bordighera anche lui è sospettato di esser stato eletto sindaco di Bordighera grazie al supporto di alcune famiglie accusate di appartenere alla ‘ndrangheta. Alla sua cena elettorale a quanto riportato dal pm Arena, aveva partecipato Marcianò Giuseppe, Barilaro Francesco, Pepè Benito, Ciricosta Michele, Pellegrino Giovanni, Barilaro Fortunato, Amadei Pino detto “il cobra”, Bosio Giovanni e proprio il Sindaco di Bordighera Bosio.

In ultimo si parla anche di Fortunella Moio  candidata nel collegio del capoluogo ligure alle consultazioni elettorali regionali del  marzo 2010. Fortunella è figlia di Moio Vincenzo personaggio politico attivo nel ponente ligure, ex vice sindaco del comune di Ventimiglia considerato attiguo alle dinamiche ‘ndranghetiste di quel territorio e nipote di Moio Giuseppe,condannato all’ergastolo poiché coinvolto in una sanguinosa “faida”calabrese.

 

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