“Ma nonostante tutto siamo pronti: facciamo tornare a scuola i nostri ragazzi.Non farlo sarebbe una sconfitta per il Paese intero, che non possiamo permetterci”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, replicando alle richieste di posticipare il giorno di inizio delle lezioni, in particolare da parte dell’Ordine dei Medici della Liguria.
Coronavirus, Liguria: si torna a scuola il 14 settembre, l’annuncio del Presidente Toti
“In Liguria le scuole riapriranno il 14 settembre. Non intendiamo posticipare ulteriormente il rientro in aula dei ragazzi, durante il lockdown sono stati la categoria maggiormente penalizzata e non possiamo chiedere questo ulteriore sforzo alle famiglie. Fermarsi di nuovo, ancora prima di partire, per di più senza motivazioni concrete, creerebbe ulteriori incertezze e disagi tra i cittadini.
In queste settimane abbiamo lavorato duramente insieme alle altre Regioni per fare in modo che gli studenti tornassero a scuola in sicurezza ma con regole davvero applicabili anche per tutelare il loro benessere. Ci siamo opposti alla mascherina 8 ore al giorno e abbiamo ottenuto che possano toglierla quando sono seduti al banco, a un metro di distanza dai compagni.
Abbiamo lavorato in prima linea sul trasporto pubblico per avere il via libera al riempimento all’80% dei mezzi, in attesa che dal Governo arrivino i fondi per coprire la parte del servizio mancante. E mentre a Roma regnava il caos, in Liguria avevamo preparato un solido piano per il rientro a scuola degli alunni in sicurezza: abbiamo assunto 77 nuovi operatori sanitari per monitorare la sicurezza negli istituti e creato un hub intorno all’eccellenza del Gaslini per per fornire supporto di carattere pediatrico e infantile.
A chi mi chiede se avrei preferito anticipare le elezioni risponderò sempre: certo! Le Regioni, sia di destra che di sinistra, avevano proposto al Governo di votare a luglio o al massimo il 6 settembre, proprio per evitare la sovrapposizione con l’inizio delle lezioni, però a Roma non ci hanno ascoltato. Ma nonostante tutto siamo pronti: facciamo tornare a scuola i nostri ragazzi. Non farlo sarebbe una sconfitta per il Paese intero, che non possiamo permetterci. Per questo mi aspetto che ogni operatore del sistema faccia fino in fondo il suo dovere con generosità, abnegazione e impegno”.