Biblioteca gremita per la conferenza stampa di Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia e del PPE, e di Claudio Scajola, sindaco di Imperia, fondatore di Polis, storico coordinatore di Forza Italia.
Con loro, i candidati alle Regionali, Luigi Sappa, Patrizia Badino e Ada Cassini Bistolfi per la provincia di Imperia e il coordinatore regionale del partito Carlo Bagnasco.
I due leader hanno sottolineato la forza e la necessità dei moderati – liberali, europeisti, riformisti e garantisti- quale centro fondante dell’Italia e dell’Europa.
Claudio Scajola
“Ritengo che lo scenario politico sia talmente in crisi nell’espressione dei maggiori partiti (il PD, il 5Stelle) che ci sia, negli ultimi sondaggi, anche una discesa di altri partiti e ci sia, invece, una crescita molto forte di chi non vuole andare a votare, di chi non si riconosce più nell’offerta dei partiti politici.
Per questo ritengo che ci sia uno spazio per allargare il centro moderato, che si riconosce nei valori liberali, nei valori cristiani, europeisti, nel garantismo, dell’economia di mercato che aiuti a cresce il nostro paese. Quindi credo che la storia di Forza Italia possa crescere e andare avanti. Una Forza Italia 2.0 o qualcos’altro che riesca a mettere insieme tutti. Credo che Berlusconi abbia questo compito storico”.
La sua Polis che ruolo avrà?
“Io ho contribuito a costruire Forza Italia accanto a Berlusconi, i valori sono sempre gli stessi. Ritengo che con Polis si voglia accentuare il concetto di comunità, della maggiore valorizzazione delle persone e delle comunità sugli schemi precostituiti.
Riportare alla scelta dei personaggi che devono governare il paese o gli enti locali, effettivamente nelle mani degli elettori. Oggi è eccessivamente nelle mani delle segreterie dei partiti e non degli elettori”.
Più che simboli in queste regionali si punta alle persone? Ai singoli candidati?
“Le elezioni regionali sono elezioni dove le persone contano ancora di più, anche perché ci sono le preferenze che è un fatto comunque auspicabile, perché fa scegliere l’elettore.
Ma credo che in una Regione piccola come la nostra, che ha gli abitanti della provincia di Brescia, la scelta delle persone avrà un peso. Anche chi sventola sondaggi, deve cogliere che le domande dei sondaggi risentono di un dato politico. Ormai si è visto in tante occasioni come non corrispondano poi al dato reale.
Lo abbiamo visto nella mia città di Imperia, dove il sondaggio pubblicato 15 giorni prima mi dava il 15%, il quarto dei candidati, sono stato il primo e sono diventato sindaco. Questo è anche un esempio provato di come le persone incidano nel voto popolare”.
Antonio Tajani
“Io sono a Imperia e in tutta la Liguria per sostenere la lista di Forza Italia che ha aggregato tanti personaggi e movimenti civici come quello di Claudio Scajola. Sono qua per sostenere un progetto politico. Stiamo lavorando insieme, sarò in tutta la Liguria oggi e domani per rinforzare il centro nel centrodestra. Per far capire ai liguri che esiste una grande forza cristiana, liberale, riformista, garantista, protagonista del centrodestra, garante di serietà, affidabilità, che si propone agli elettori che cercano un punto di riferimento. La politica non della violenza ma della forza. Noi abbiamo chiamato a raccolta i liberi e i forti che vogliono contribuire al miglioramento del governo di questa regione in una visione di centro destra. Noi siamo il centro del centrodestra”.
Una differenziazione di valori?
“Noi lanciamo un messaggio identitario. Il Centrodestra non è un partito unico. È una coalizione che ha un minimo comune denominatore, ma ogni forza politica è diversa. Noi abbiamo la voglia, l’ambizione, il sogno di aggregare partendo da Forza Italia il maggior numero possibile di movimenti anche civici, che si riconoscono nei nostri valori, che sono i valori del partito popolare europeo.
Questa aggregazione che Forza Italia ha voluto fortemente in Liguria, si è realizzata anche in altre regioni di Italia che vanno al voto e lo abbiamo fatto all’insegna del Partito Popolare Europeo e dei suoi valori”.
Com’è nata l’idea del Recovery Fund?
“L’idea del Recovery Fund è una idea di una Europa solidale nei confronti dell’Italia che è un paese ferito gravemente dal Covid, nasce nella casa del partito popolare europeo. Se non ci fosse stato il partito popolare europeo non ci sarebbe stata una azione anche così generosa dal punto di vista economico e finanziario da parte dell’Europa.
Noi rivendichiamo la scelta non soltanto del Recovery Fund, ma anche del fondo per la cassa integrazione, con un lavoro diretto personale anche di Silvio Berlusconi che è parlamentare europeo che sta mettendo a disposizione dell’Europa l’esperienza accumulata in anni di rapporti internazionali.
Forza Italia è stata protagonista anche in questa vicenda a sostegno dell’interesse nazionale”.
Quali sono le vostre prospettive in Italia?
“Il segnale che arriverà sarà evidente, è già scritto che ci saranno molte più amministrazioni regionali e locali di centrodestra, rispetto a quelle che ci sono oggi. Sarà una conferma che questo Governo è un Governo che si tiene insieme con accordi esclusivamente di potere.
Già ieri c’è stata una evidente prova delle difficoltà che corre la maggioranza. Un nucleo di parlamentari del Movimento 5 Stelle non ha votato la fiducia al Governo, che sta cadendo. Vogliono fare il rimpasto, vogliono ridisegnare gli equilibri. Teniamo conto che in tutte le regioni stanno andando con candidati diversi, in Liguria mi pare abbiano trovato una sintesi che addirittura quasi mortifica l’elettorato di sinistra, che ha perso qualsiasi guida politica e probabilmente non andrà a votare o magari gli elettori più moderati della sinistra si rivolgeranno alla lista di Forza Italia e dei suoi alleati proprio per avere un punto di riferimento che garantisca anche equilibrio nella futura giunta”.