“E’ un danno molto più grosso di quanto si potesse immaginare”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Imperia, Claudio Scajola, poco prima dell’inizio della conferenza stampa convocata questa mattina in Comune per fare il punto sull’emergenza idrica causata dalla rottura dell’acquedotto Roja, questa notte, in via San Lazzaro.
Imperia: esplosione acquedotto, conferenza stampa del Sindaco Scajola
L’intervista
“Ancora adesso, alle 13, non sappiamo con esattezza qual è la lunghezza del danno, che pare sia di oltre 10 metri. Bisognerà fare questa verifica e trovare un tubo di quelle dimensioni in tempi celerissimi, sperando di averlo in zona, per sostituire quella parte di tubazione.
Questo riusciremo a farlo nei tempi più brevi possibili. Abbiamo provveduto come abbiamo potuto, soprattutto con l’Ospedale, che era la parte più pericolosa. Abbiamo messo, con la collaborazione dei Vigili del Fuoco, un’autobotte che continuiamo ad approvvigionare. Abbiamo messo un’autobotte per i cittadini in piazza Dante e una in piazza Ricci. Con la Protezione Civile nella zona del Parco Urbano cerchiamo di dare aiuto a chi ha bisogno.
Una situazione molto complicata che speriamo duri il meno possibile. Ma poi ce ne sarà un’altra. Il problema di questa rete vetusta è di affrontare il problema per risolverlo, per fare la nuova rete. Sono due anni che predico invano. Siamo riusciti a far partire il primo pezzo di tratta che è quella che partirà dalla Rabina, al confine con Diano Marina, che era quello che si rompeva di più, e arriverà fino al Comune. L’abbiamo fatto con i mezzi nostri e con l’aiuto della Regione.
Abbiamo avuto delle diffide a questo lavoro, quasi che qualcuno abbia il culto di questa Rivieracqua, che è una società fallimentare, che non riesce a svolgere i propri compiti. Dobbiamo riuscire a sistemare la nostra rete con i soldi pubblici quando ci sono e se no con mezzi privati. Quello che conta è dare acqua ai cittadini con il costo il più possibile basso.
Dobbiamo andare a recuperare anche l’acqua nel nostro entroterra, potenziare la Giara di Rezzo. Abbiamo il bypass fatto, con i miei ricordi, quasi 40 anni fa, questa tubazione c’è e arriva fino a Pieve di Teco, proseguiamola fino al tunnel Armo Cantarana. Ci vuole un’azienda efficiente che faccia investimenti. I danni sono irreparabili. Non possiamo parlare del problema solo nel momento in cui c’è un guasto. Bisogna prevenire, individuare le soluzioni. Le abbiamo proposte da due anni.
Adesso ho parlato con il presidente della Regione Toti, ho trovato piena disponibilità, ho parlato con il Prefetto. Ho chiesto una riunione nella settimana entrante, dove dobbiamo mettere ognuno di fronte alle proprie responsabilità. Se una società non riesce a funzionare si deve fare una società che possa garantire investimenti. Se una società è riuscita ad accumulare solo debiti, per 7 milioni, in 8 anni, senza fare un investimento o manutenzione, vuol dire che è inaffidabile.
Io eserciterò tutti i miei poteri di Sindaco per garantire ai miei cittadini un rifornimento idrico sicuro e a basso prezzo. Ho preferito segnalare a tutti la situazione in cui si è, anche a Procura e Corte dei Conti. Sto studiando che se non c’è una risposta a tempi brevissimi, il Comune di Imperia provvederà da solo, con i propri sforzi, con la propria inventiva, a proseguire il tubo fino al Prino”.
La conferenza integrale
“La rottura dell’acquedotto Roja è avvenuta in zona San Lazzaro. E’ la nostra arteria idrica principale, che diverse volte, in passato, si era rotta nella tratta onegliese, fino al confine con Diano Marina. Questa volta si è rotta in zona San Lazzaro.
Si tratta di una rottura particolarmente importante. Il danno non è ancora stato tutto scoperto. I lavori sono in corso. Il lavoro di riparazione non può essere quello avvenuto per altre rotture, ovvero posizionando una placca sull’area interessata dal guasto. In questo caso bisogna provvedere alla sostituzione del tubo nella tratta ammalorata.
Nei magazzini di Amat si sta verificando quanta tubatura ci può essere a disposizione. Questo danno così importante ha portato all’interruzione dell’erogazione dell’acqua per poter operare, mettendo in grave crisi, anche sul piano igienico sanitario, parte della provincia di Imperia.
Ho firmato un’ordinanza che vieta, nella città di Imperia, l’utilizzo di acqua se non per motivi casalinghi o di igiene personale, per risparmiare acqua fino alla cessazione dell’emergenza con la riparazione del guasto.
La città ha varie forme di forme di approvvigionamento: attraverso pozzi nel torrente Prino e Impero e per caduta dalla Giara di Rezzo. Il fabbisogno idrico della città di Imperia, però, è molto superiore.
Abbiamo predisposto, con Vigili del Fuoco e Protezione Civile, un servizio di autopompe, una posizionata in piazza Dante, a Oneglia, un’altra in piazza Ricci, a Porto Maurizio. Al parco urbano la Protezione Civile, con mezzi piccoli, cerca di assecondare le esigenze idriche della popolazione, solo per uso potabile e casalingo.
Stamattina prestissimo si è poi verificato il problema Ospedale, in particolar modo per quel che concerne il reparto dialisi. Con i Vigili del Fuoco abbiamo provveduto a collocare un grosso contenitore da allacciare alla rete idrica dell’Ospedale per far si che vi possa essere un rifornimento continuo e si possa garantire la sicurezza del presidio ospedaliero.
Ho fatto un fonogramma urgente, inviato al Commissario dell’Ato Ovest, alla Regione Liguria, alla Prefettura di Imperia, alla Procura della Repubblica, alla Procura della Corte dei conti, alla Conferenza dei Sindaci, all’Ato ovest, e ad Amat. Con questa missiva dico che, a seguito della rottura dell’acquedotto Roja, è compromessa l’erogazione idrica alle utenze di Imperia, San Lorenzo al Mare, Costarainera, Cipressa e l’intero comprensorio dianese, con gravi ripercussioni igienico sanitarie e economiche.
Amat, per garantire l’approvvigionamento, ha già avviato i lavori, che si spera possano essere conclusi entro oggi. Visto il lavoro in corso sulla pista ciclopedonale sul sedime dismesso dell’ex ferrovia, si chiede di voler autorizzare con urgenza alla società Amat e o al Comune di Imperia, un intervento risolutivo.
Si chiede, inoltre, per i lavori della nuova linea lavori, un ristoro integrale delle spese per consentire un risparmio economico e di tempo, onde evitare in futuro una nuova interruzione del servizio, nel rispetto di una sana gestione del sistema idrico in tutta la provincia di Imperia.
Ho mandato questa nota, ho fatto un’ordinanza. Abbiamo attuato con celerità le operazioni di riparazione di una rete colabrodo. Ho parlato con il Prefetto di Imperia e ho chiesto di convocare con urgenza tutti i soggetti interessati che non si devono esimere dalle loro responsabilità. Da due anni il Sindaco di Imperia segnalava con urgenza di provvedere, con qualunque capitale, a sistemare la nostra rete idrica.
Visto che Rivieracqua non è in grado di accollarsi l’investimento necessario, ne di provvedere alla manutenzione ordinaria, ho chiesto anche di reperire fondi privati per garantire l’immagine del nostro territorio e garantire a tutta la popolazione l’erogazione di acqua potabile. E’ successo quello che era prevedibile succedesse. E Dio non voglia che si verifichi una rottura nella parte sottomarina dell’acquedotto, perché piegherebbe in maniera definitiva el sorti economiche di questo territorio.
Abbiamo provveduto, ricevendo diffide, a provvedere alla realizzazione del nuovo acquedotto, nella tratta dalla Rabina al Comune. Ma è necessario realizzare anche la parte fino a Borgo Prino. I nuovi tubi di qualità inseriti sotto il sedime ferroviario garantiranno il futuro della provincia di Imperia. Ma non possiamo fare tutto da soli, perché non abbiamo le competenze. Ma chiediamo di averle.
E’ chiaro che c’è da fare un nuovo acquedotto. Il fiume Roja arriva da ponente, dunque bisogna aggiustare da ponente a levante. Oggi risolviamo l’emergenza, ma è chiaro che l’acquedotto è vetusto. E’ da rivedere tutta l’infrastruttura dell’acqua. Bisogna andare anche alla ricerca di altra acqua. Ci vuole una società che progetti il futuro.
Dobbiamo andare a prendere l’acqua nel tunnel della Armo Cantarana, riattivare il bypass da Pieve a Imperia. Venendo per caduta costerebbe meno, cosi come le bollette per i cittadini. Fossi Bartali direi, ‘l’avevo detto’. Ma ora basta fare opere di convincimento. Ora passiamo alle azioni forti, perché è dovere del Sindaco garantire l’acqua ai propri cittadini.
Tempi? Non sappiamo. Speriamo di avere in casa il pezzo di tubo. Nel frattempo siamo in ginocchio ed è vergognoso essere in ginocchio, non è tollerabile”.
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