“E’ tornato Strescino. Una notizia che, probabilmente, sarà passata inosservata ai più. Questo giro di giostra, l’ex Sindaco mai rimpianto nel capoluogo, ha deciso di farselo in Fratelli d’Italia. Una specie di richiamo della foresta per lui, che da ragazzino militava nel Fronte della Gioventù e non disdegnava le celebrazioni condite di saluti romani. Adesso, se lo ritiene, potrà rispolverare gli antichi vezzi e andare in cantina a controllare se sia rimasto qualche cimelio del ventennio, da rimettere in bella vista”. Così, il Partito Democratico, replica alle accuse di Paolo Strescino, ex Sindaco di Imperia, oggi coordinatore della campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le regionali, dopo la crisi idrica seguita alla rottura dell’acquedotto Roja.
Imperia: acquedotto, scintille Pd-Strescino
“Sicuramente delle antiche abitudini non ha perso quella, così cara ai suoi avi ispiratori, di manganellare mediaticamente i suoi avversari politici del momento – si legge nella nota stampa del Pd – Eh già… perché Strescino è stato praticamente con tutti nelle sue peregrinazioni politiche. Immarcescibile uomo di estrema destra prima e liberale ripulito alla corte di Scajola poi, dal quale fu scelto come Sindaco di Imperia. L’esperienza da primo cittadino fu disastrosa e finì malamente.
Si ricorda, di quel periodo, la lettura della lista di proscrizione, coi nomi dei consiglieri di minoranza che avevano votato contro il progetto del porto turistico. Erano i tempi in cui Scajola lo indicava come un Paperino qualsiasi e in cui il Dottor Falciola espresse uno dei giudizi più esplicativi sul soggetto: ‘alternava momenti di crisi di euforia goliardica a crisi politiche depressive scontate e parlo da medico‘.
Dopo quell’esperienza Strescino venne da noi del PD. Ci spiegò che aveva sbagliato tutto. Che la colpa dei disastri non era sua e che la compagnia del centrodestra era ormai irrespirabile. Si inventò il Laboratorio e divenne un moderato che guardava a sinistra ed infine fece una fugace apparizione nell’NCD di Alfano. Durò poco e sparì dalla circolazione. Purtroppo la decisione di liberarci dalla sua presenza è stata vanificata dal ritorno a casa, all’ombra della Meloni e dalla riscoperta dell’armamentario ideologico del fascio nazional populismo.
Non avremmo dedicato tutte queste parole a tale personaggio se non per il fatto che ieri, in preda all’ennesimo raptus, si è scagliato contro il PD, accusandolo dell’esplosione del tubo dell’acquedotto di Imperia.
Camerata Strescino stia zitto, abbia il buongusto di tacere. Lei è stato con tutti e si porta la responsabilità politica di tutte le parti politiche. E comunque sia la verità storica è che nel 2012, quando nacque Rivieracqua, lei era il Sindaco di Imperia di centrodestra e Luigi Sappa il Presidente della Provincia di Imperia, sempre di centrodestra. Della politica dell’acqua, gestita con la regia di Gabriele Saldo autorevole esponente del centrodestra, vi portate sulle spalle enormi responsabilità.
Avete costruito un obbrobrio giuridico totalmente ingestibile rendendo arduo, per chi è venuto dopo, trovare soluzioni efficaci. D’altra parte lei era anche con chi è venuto dopo e, quindi, queste cose le sa fin troppo bene!”.