Si è svolto nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 9 settembre, nella biblioteca “Lagorio” di Imperia, l’incontro con l’onorevole Massimiliano Salini, parlamentare europeo di Forza Italia per parlare di un migliore utilizzo dei Fondi Europei in vista del Recovery Fund.
Ad introdurre l’incontro il sindaco di Imperia, Claudio Scajola. Presente anche Luigi Sappa, candidato per Forza Italia/Polis/Liguria Popolare al Consiglio regionale.
Massimiliano Salini
“Il Recovery Fund è una delle occasioni più grandi che questo Paese ha avuto, ahimè arriva in una delle fasi più critiche della storia di questo Paese.
È una occasione eccezionale, sono risorse vere. Sono soldi in parte a fondo perduto, e in parte restituzioni, che devono essere spesi secondo alcuni criteri.
I principali sono legati alla sostenibilità ambientale, dentro il grande panorama del così detto green deal su cui l’Unione Europea si è impegnata e poi c’è tutto il tema dell’agenda digitale, lo sviluppo di tutte quelle tecnologie su cui la sfida è aperta.
Nell’ambito del green deal, di quella particolare sfida che sta dentro l’ambito della sostenibilità, sicuramente noi abbiamo alcune questioni di particolare interesse per questi territori e uno di queste ad esempio riguarda il ciclo idrico integrato.
Sappiamo che Imperia e in questa zona ci sono stati problemi di questo tipo.
Io sin dai tempi in cui ero presidente della mia provincia, in Lombardia, nella provincia di Cremona, chiedo che in qualche misura uno dei capitoli di investimento più rilevanti per il nostro Paese sia legato proprio al tema dei servizi pubblici locali, attraverso un tipo di intervento che finalmente sposi la logica della collaborazione tra pubblico e privato. Anche negli ambiti più particolari come questo dell’idrico.
Abbiamo bisogno di molti più investimenti di quelli che stiamo facendo, una certa retorica, anche con il referendum del 2011, ha sempre cercato di bloccare gli investimenti in questo ambito, con l’argomento dell’acqua pubblica che nessuno ha mai voluto mettere in discussione.
L’acqua rimane pubblica e la gestione rimane governata dal sistema pubblico attraverso i comuni. È inevitabile che la propulsione innovativa legata a investimenti in collaborazione anche con il privato, potrebbe consentire all’Italia di avere un ciclo idrico degno di questo nome.
Noi oggi abbiamo perdite smisurate in Italia, più del 50% dell’acqua pompata nelle nostre condutture viene dispersa per l’inadeguatezza di queste condutture.
Anche qui decine di miliardi che è giusto che i territori e le regioni chiedano al Governo per venire impegnati in questo settore”.