Imperia. Dopo le critiche lanciate dall’ex consigliere Gabriella Badano sul progetto di recupero dell’Incompiuta presentato nei giorni scorsi dai Comuni di Imperia e Diano Marina e curato dall’ Arch. Sergio Raimondo e dall’ Ing. arch. Andrea Barla Imperiapost ha contattato i professionisti che hanno curato il progetto.
Andrea Barla riassume l’essenza del progetto in poche parole prima di consegnarci una precisa relazione con foto del progetto : “Pedalare nella sostenibilità…ambientale, sociale ed economica”.
Ecco la descrizione di ogni parte dello studio .
- Il progetto cerca nelle denotazioni fisiche e nelle connotazioni storiche del territorio la sua essenza: l’intervento proposto è frutto di un attento studio dei caratteri linguistici dell’esistente, ma soprattutto degli aspetti paesaggistici, ambientali e storici propri del territorio.
- Attraverso la realizzazione di una pista ciclo-pedonale sviluppata lungo un’area verde attrezzata, l’intervento vuole dare compiutezza ad un’area costiera dal forte valore ambientale, storico, simbolico e sociale.
- La provinciale 449 rappresenta oggi un’opportunità per il futuro: la pista ciclo-pedonale a progetto, che impegna la sola sede stradale senza interferire su altre ambiti del territorio, è un intervento importante attraverso cui valorizzare il paesaggio, rigenerando e riutilizzando un “non luogo”: è quindi un intervento “verde” per eccellenza perché trae la sua essenza, le sue origini dal recupero, dal “riciclo” di uno spazio nato con altre finalità, quindi abbandonato a se stesso.
- La pista ciclo-pedonale a progetto, che si snoda lungo il tracciato della strada provinciale 449 per circa 2.6 km, è contraddistinta da una sezione che, da mare a monte, vede lo sviluppo di un percorso pedonale a larghezza costante (L. 2 m) con, in parallelo, una corsia ciclabile bidirezionale (L. 4 m) delimitata a monte da un’ampia fascia verde con profilo variabile su cui far corre una pista bianca riservata alle MTB e sotto cui organizzare il passaggio delle diverse reti Impiantistiche Pubbliche (collettore fognario, acquedotto, etc..) nel rispetto della fragilità dell’equilibrio ambientale, con un notevole risparmio economico e semplificazione esecutiva.
L’ampia area verde, piantumata con essenze tipiche della macchia mediterranea – Lentisco, Cappero, Ginestra, Caprifoglio, Euforbia arborea, Oleandro e Pino d’aleppo conferisce alla pista ciclabile una connotazione naturale che valorizza gli aspetti “mediterranei” dell’area.
L’alto valore paesistico e naturalistico dell’ ambiente entro cui la pista ciclabile si snoda, la singolarità del paesaggio, i caratteri di “Mediterraneità” del sito “impongono” la realizzazione di una infrastruttura non ”urbana” capace di diventare parte integrante del paesaggio.
All’interno dell’area a progetto, possono essere, individuati 4 settori principali:
Aree di sosta attrezzate:
16 spazi attrezzati con porta biciclette, cestino per la raccolta differenziata, colonnina S.O.S., distributore sacchetti per cane (dog litter bag dispenser) e fontanella sono distribuiti a interasse costante lungo l’intero tracciato della pista ciclo-pedonale; ogni zona di sosta è caratterizzata da un disegno semplice e lineare, che ne permette un inserimento discreto e naturale all’interno della zona verde.
Un setto in cls faccia a vista pigmentato disegna lo spazio; tre “sedute” in legno, dal design lineare, integrate nel verde per non tradire la filosofia alla base dell’intervento legata all’esaltazione dei caratteri naturalistici e di “Mediterraneità” del sito, poste a gradoni e fra loro sfalsate in senso longitudinale, diventano allo stesso tempo luogo di incontro, di interazione e punto panoramico di osservazione.
Bar e Accesso alla spiaggia: collocato lungo il percorso, nell’unico punto di accesso alla spiaggia, il bar a progetto fa sistema con tutti gli altri elementi “funzionali” che caratterizzano la pista ciclo-pedonale. Il bar è un contenitore ortogonale molto trasparente, dove i vuoti
prevalgono sui pieni, dove il tamponamento opaco è fortemente limitato; completato da una copertura piana suggestiva e “leggera”, nasce dall’ esigenza di creare uno spazio a servizio sia della pista ciclabile, sia della spiaggia pubblica
sottostante, senza che in alcun modo venga interessato il sedime della spiaggia stessa.
All’interno del bar trovano collocazione, infatti, servizi igienici pubblici e spazi spogliatoio a disposizione dei cicloturisti e dei bagnanti che vogliono trovare svago e riposo nella spiaggia libera sottostante.
Il bar dialoga in modo diretto con il mare di fronte diventando, anche, suggestivo punto di osservazione verso Porto Maurizio e il nucleo storico del “Parasio”.
Bar – Reception: collocato all’inizio della pista ciclo-pedonale, lato Imperia, in prossimità della Spiaggia detta “della Galeazza”, dal nome di un grosso scoglio triangolare che ricorda la vela di una galea, il punto ristoro a progetto funziona anche come punto informativo, come zona reception per l’intero “sistema” a progetto.
La particolare collocazione paesaggistica, nonché la vicinanza allo scoglio della Galeazza- emergenza naturalistica e paesistica di rilievo – ha indotto ad un approccio progettuale discreto, non invasivo, nel rispetto assoluto del contesto ambientale esistente.
Tutti questi elementi hanno suggerito la progettazione di una struttura ipogea; il bar-reception è, infatti, ricavato all’interno di un canale di scolo esistente, inutilizzato, che, ridimensionato e adattato alle nuove esigenze, attraversando la provinciale 449 da monte a mare sbuca, dall’altissimo muro in pietra, sulla spiaggia sottostante: appunto la spiaggia della “Galeazza”.
L’inserimento del nuovo volume nel contesto ambientale è stato ulteriormente mitigato da soluzioni architettoniche semplici, “libere” da eccessi formali e compositivi: il bar-reception è pensato come se facesse parte del contesto da sempre, come presenza consolidatasi nel tempo.
L’unica parte emergente, visibile dalla pista ciclabile, è il volume di ingresso all’interno del quale troviamo il corpo scale e l’ascensore per persone con ridotte o impedite capacità.
Unità ricettive : immaginando il forte richiamo turistico che una struttura simile può generare, nel progetto si è studiata poi la possibilità di realizzare 6 piccole Unità ricettive, collocate all’inizio della pista ciclo-pedonale, lato Diano Marina, in prossimità della zona residenziale alle spalle della Spiaggia detta “dei Landini”, nel punto maggiormente urbanizzato, dove i caratteri di “mediterraneità” sono ormai affievoliti.
Inserite nella pista ciclabile a coppie, le singole unità ricettive hanno un disegno estremamente semplice: un parallelepipedo in cls, compositivamente “alleggerito” da “cerchiature” realizzate con doghe in legno spaziate, appoggiato su solidi plinti di fondazione, sembra galleggiare sull’area verde inserendosi in modo “discreto” e diventandone parte integrante.
I.I.