“Quando si parla di attenzione ai bisogni sociali il pensiero corre subito a quelle parti delle società che, se si ragiona in termini anagrafici, dovrebbero essere oggetto di maggiori attenzioni, ovvero i giovani e gli anziani – Così, in una nota stampa, Lucio Sardi, candidato nella lista Linea Condivisa Sinistra per Sansa.
Ai giovani dovrebbe essere garantita un’opportunità di costruire il proprio futuro, attraverso prima di tutto un sistema universale ed accessibile di formazione scolastica e poi la possibilità di mettere in pratica nel mondo del lavoro le proprie qualità e competenze maturate con lo studio.
Agli anziani e alle loro famiglie dovrebbero essere garantiti servizi pubblici di qualità (trasporti, sanità e assistenza) per non costringerli a vivere in isolamento sociale o privati di un’adeguata assistenza alla loro condizione di debolezza.
In una regione come la Liguria, con l’età media più alta d’Europa, queste esigenze dovrebbero essere al primo punto dell’agenda dei governi locali, perché una regione che non cerca di invertire il proprio trend demografico e non risponde ai bisogni della maggioranza della sua popolazione, non ha possibilità di progettare il suo futuro.
Se guardiamo all‘operato dei cinque anni della giunta Toti su questo tema, sprofondiamo nel vuoto assoluto, poiché sono totalmente assenti politiche di sostegno al lavoro per i giovani e politiche di sostegno per il diritto allo studio. Mancano investimenti adeguati per dare aiuti per coprire le spese per i libri di testo, per le tasse universitarie (proibitive anche per molte famiglie del ceto medio) e c’è assoluta carenza di offerta di alloggi pubblici convenzionati per gli studenti fuori sede.
Naturalmente, a fronte di tale assenza di investimenti sull’istruzione pubblica, non potendo privatizzarla come ha fatto con la sanità, Toti ha trovato le risorse per dare i contributi per chi frequenta le scuole private.
In questo contesto molte famiglie liguri sono costrette a rinunciare a far studiare i propri figli in ragione delle proprie condizioni economiche, per cui siamo ormai tornati ai tempi in cui l’accesso alla formazione scolastica dipendeva dalle disponibilità economiche delle famiglie.
In Liguria a ciò si aggiunge il fenomeno dell’emigrazione giovanile, particolarmente diffusa proprio tra i giovani più formati e qualificati che sono costretti ad andare altrove per riuscire a trovare occasioni di lavoro adeguate alla loro formazione. Pensare al futuro della regione senza politiche ed investimenti pubblici per sostenere la formazione e l’occupazione giovanile, come avvenuto nei cinque anni dell’amministrazione Toti, equivale ad assecondarne il declino economico e sociale.
Anche per quanto i servizi socio sanitari di sostegno agli anziani, la regione Liguria, a guida centro destra, ha “brillato” per inefficienza e assenza di strategie. Due esempi per tutti sono il peggioramento dei servizi sanitari territoriali e la condizione di fruizione dei servizi di assistenza nelle case di riposo. L’assenza di un efficace sistema sanitario territoriale, che obbliga i cittadini a doversi spostare presso strutture sanitarie spesso distanti, anche solo per esami diagnostici o prestazioni specialistiche non complesse, unite all’assenza di un sistema di trasporti pubblici adeguato, va infatti a colpire proprio gli anziani, gravandoli anche di costi aggiuntivi per potersi garantire la propria mobilità privata.
Per non parlare del fenomeno delle liste di attesa per esami o visite specialistiche che costringono, per averle in tempi brevi, a chi può permetterselo (cosa spesso non possibile per i pensionati), a ricorrere alla sanità privata.
Se poi si guarda alla condizione e ai costi delle case di riposo convenzionate, il problema coinvolge le famiglie degli anziani che sono spesso costrette a farsi carico di gravose spese per coprire le rette che superano di norma le pensioni degli anziani ricoverati, rette che, in caso di situazioni di malattie neurodegenerative, le rigide norme fissate dalla regione prevedono l’obbligo di applicazione di maggiorazioni sulle rette. È ormai frequente, che le famiglie costrette a dover ricoverare un proprio anziano in una casa di riposo, siano così costrette ad indebitarsi, vista l’impossibilità di sostenere i costi delle rette. Analoga è la condizione a cui devono far fronte le famiglie che decidono di usufruire del supporto di personale domestico mantenendo il proprio familiare a casa.
In una regione con un tasso di anziani così elevato, l’assenza di adeguate politiche di sostegno alle famiglie per l’assistenza residenziale sia sul piano finanziario, sia su quello del sistema organizzativo socio-sanitario domiciliare, dà la misura del livello di attenzione riservata a questa parte della società da parte della giunta Toti.
Per questo il programma della coalizione a sostegno di Ferruccio Sansa ha posto questi due temi come assi fondamentali della propria proposta di rinnovamento della Liguria. Un programma che ha l‘ambizione di invertire la rotta di una regione che, nei cinque anni di governo del centro destra di Toti, ha vissuto una profonda fase di declino e che può essere rilanciata solo con un deciso cambio di prospettiva che rimetta al centro le esigenze delle fasce sociali più deboli”.