C’erano anche un fucile, un arco e una balestra fra le armi trovate e sequestrate dai carabinieri nell’abitazione di Alberto Grosso, 53 anni, a Villanova d’Albenga.
L’uomo venerdì scorso aveva cercato di far esplodere l’abitazione della sorella e soltanto grazie all’intuito dei carabinieri e a una serie di fortunate coincidenza non si è verificata una strage.
Pieve di Teco: arresto Alberto Grosso, sequestrate decine di armi
Dopo aver predisposto l’esplosione saturando l’alloggio di gas, il Grosso era fuggito verso la valle Arroscia, ma alla fine, braccato dai militari dell’Arma, si era costituito, presentandosi alla caserma di Pieve di Teco.
Sull’auto rubata alla sorella e impiegata per la fuga, Alberto Grosso aveva caricato due pistole calibro 8, una carabina, maceti, coltelli, zaini con scorte di cibo, due sacchi a pelo, una tenda da campeggio e una bombola di gas da 20 litri.
Nella serata di venerdì scorso, messi in allarme dai colleghi di Nava, i carabinieri della stazione di Villanova d’Albenga, coadiuvati dal personale del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Alassio, dopo l’intervento dei Vigili del fuoco che hanno disinnescato il timer, che sicuramente avrebbe provocato una strage, hanno perquisito la casa del Grosso, trovando diverse armi, che sono state sequestrate e sulle quali sono ora in corso accertamenti per stabilirne la provenienza. Intanto il fermo di Alberto Grosso è stato convalidato dal Tribunale e l’abitazione per il momento resta sotto sequestro. Le indagini continuano.