22 Novembre 2024 23:56

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22 Novembre 2024 23:56

ESCLUSIVA IMPERIAPOST: NUOVA INCHIESTA SUL PORTO TURISTICO DI IMPERIA – Nel mirino degli inquirenti alcune violazioni nel decreto V.I.A. (valutazione di impatto ambientale) del Ministero dell’Ambiente

porto di imperia spiaggia artificialeUn’altra inchiesta giudiziaria travolge il porto turistico di Imperia. Questa volta nel mirino degli inquirenti della Procura della Repubblica è finita la Via (Valutazione di Impatto Ambientale) rilasciata dal Ministero dell’Ambiente nel 2011 per quanto concerne il progetto originario e il 26 marzo scorso per quanto riguarda il progetto di variante del 2009.

Nei mesi scorsi gli uomini della Polizia Postale di Imperia hanno acquisito svariati documenti presso gli uffici comunali e presso gli uffici del Ministero dell’Ambiente. Funzionari del Ministero e della Regione, inoltre, sono stati ascoltati dal PM Maria Antonia Di Lazzaro e hanno effettuato un sopralluogo sul porto turistico di Imperia nel luglio scorso. 
Nel dettaglio, la Procura ha segnalato al Ministero dell’Ambiente (il Ministro in carica è Andrea Orlando, più volte in visita a Imperia negli ultimi anni) “una serie di violazioni delle prescrizioni del decreto Via”. Nella lente di ingrandimento degli inquirenti la realizzazione della spiaggia dal lato levante del molo San Lazzaro (la cosiddetta “spiaggia artificiale” del parco urbano), la dimensione delle imbarcazioni presenti nel bacino portuale e il funzionamento del sistema di ricircolo delle acque interne del porto. 

Vediamo ora nel dettaglio le contestazioni mosse dal Pubblico Ministero Maria Antonia di Lazzaro. La Procura ha chiesto ufficialmente di chiarire le eventuali violazioni al Ministero dell’Ambiente che, a sua volta, in quanto impossibilitato a reperire le informazioni necessarie, ha demandato l’incarico a tre enti: Arpal, Regione Liguria e Capitaneria di Porto. 

Spiaggia artificiale: La spiaggia non è mai stata terminata, a differenza di quanto invece risulterebbe al Ministero, tanto che l’ente ministeriale chiede di verificare a Regione e Arpal la “realizzazione parziale o totale della spiaggia” e se risulta che “la spiaggia abbia subito fenomeni di erosione o comunque sia stata successivamente asportata dal mare”.

Posti barca: Il piano regolatore portuale iniziale prevedeva l’ormeggio di imbarcazioni da 6 a 30 metri. Allo stato attuale, invece, il porto turistico è utilizzato da imbarcazioni fino a 90 metri di lunghezza. La Regione Liguria nel 2003 ha approvato una variazione del piano degli ormeggi, aprendo di fatto anche alle imbarcazioni fino ai 90 metri. La Procura chiede alla Regione “se le variazioni del piano degli ormeggi e l’incremento delle dimensioni delle imbarcazioni siano stati approvati a seguito di un’analisi della sostenibilità ambientale di tali modifiche”.

Sistema di ricircolo della acque: La Procura della Repubblica rileva il “mancato funzionamento del sistema di ricircolo delle acque interne al porto e dello stato fuori uso delle pompe collocate in testa al molo e il malfunzionamento delle condotte di collegamento con il mare aperto”. La Procura chiede, oltre a un sopralluogo dell’Arpal, anche una relazione alla Porto di Imperia Spa e alcuni chiarimenti alla Regione Liguria.
L’eventuale sospensione della Via rappresenterebbe una vera e propria catastrofe per il porto turistico di Imperia, con il rischio di chiusura dello scalo per l’avvenuta decadenza della concessione. Un pesante contraccolpo potrebbe anche subirlo la procedura concordataria della Porto di Imperia Spa prevista per il prossimo 24 gennaio, infatti, i creditori, con la concessione demaniale a rischio, potrebbero essere influenzati negativamente nel pronunciarsi sulla proposta di “rientro” della SPA del Porto.

Mattia Mangraviti – Gabriele Piccardo

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