24 Novembre 2024 06:35

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24 Novembre 2024 06:35

Covid, focolaio al Genoa: ipotesi stop Serie A. Parla infettivologo Bassetti. “È la Waterloo dei tamponi. Rimettiamo al centro i sintomi”

In breve: E' caos in serie A per la positività al Covid di 14 tesserati del Genoa, undici giocatori e tre membri dello staff. Ipotesi sospensione del campionato.

E’ caos in serie A per la positività al Covid di 14 tesserati del Genoa Calcio, undici giocatori, tra cui Perin e Schone, e tre membri dello staff. La notizia ha sconvolto non solo il mondo del pallone, ma tutta Italia, perché certifica quanto sia difficile tornare alla normalità e convivere con l’emergenza Coronavirus.

La positività dei 14 tesserati del Genoa arriva a poche ore dal match di campionato giocato dal Grifone sul campo del Napoli. Da qui la necessità di effettuare tamponi a tappeto anche su tutti i tesserati della società partenopea.

Coronavirus: positivi 14 tesserati del Genoa, ipotesi sospensione serie A. Le parole dell’infettivologo Bassetti

Mentre la Lega di serie A si interroga sui prossimi impegni sportivi e valuta, sembra, la sospensione della Serie A per 14 giorni, sull’argomento si è espresso Matteo Bassetti, infettivologo, direttore del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova.

“Mentre lo studio di Vo’ Euganeo sembrava una facile vittoria di Pirro, quello che sta accadendo al Genoa Calcio potrebbe rappresentare la ‘Waterloo dei tamponi’ – ha dichiarato Bassetti – Dopo poche ore dall’esito di tamponi negativi per tutta la squadra, si è assistito a numerose positività con probabili conseguenze importanti sul futuro del campionato di serie A.

I tamponi possono dare, da una parte una falsa patente di negatività e di liberi tutti e dall’altra produrre un esercito di positivi asintomatici. Rischiamo di far circolare soggetti negativi al tampone, ma in fase di incubazione, che trasmettono il virus, e chiudere in casa altri con tampone positivo (o debolmente positivo) che non trasmettono a nessuno.

Occorre rimettere al centro la clinica fatta di segni e sintomi, che unita alla virologia, rimane lo strumento migliore per la gestione di questa pandemia. D’altronde abbiamo sempre fatto così nella gestione delle malattie infettive”.

 

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