Si sentiva in colpa per aver portato via una bottiglietta piena di sabbia dalla splendida spiaggia sarda “Budelli”, famosa per il suo colore rosa, e, prima di morire, ha chiesto alla figlia Eleonora di aiutarlo a restituirla.
Così, Eleonora, imperiese, figlia dell’uomo che, nel 1978, prelevò la preziosa sabbia in Sardegna, ha deciso di esaudire il desiderio del padre, inviando all’associazione “Sardegna rubata e depredata”, che da tempo si occupa della problematica dell’asportazione, da parte dei turisti, di beni naturali dal territorio, un pacco contenente la bottiglietta e una lettera in cui racconta la sua storia.
“Oggi ci è arrivato il pacco spedito da Eleonora – scrive l’associazione – A breve la sabbia tornerà a casa sua a Budelli dopo 42 anni di avventure in mezzo al mare”.
Imperia: la sabbia rosa torna in Sardegna, la lettera di Eleonora
“Amo la vostra isola con una passione che non riesco a descrivere. Quei colori, quei profumi, quei silenzi e quelli scenari mai uguali e sempre sorprendenti.
Cito De Andrè quando ebbe a dire della vostra terra che la vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi, ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come paradiso.
Ho ereditato la passione per il mare e per la Sardegna da mio papà che purtroppo è mancato recentemente.
Da buon Ligure amava il mare e amava navigare con la sua barca a vela che lo ha accompagnato in mille avventure.
C’era un oggetto nella sua cabina che riteneva il suo portafortuna, una bottiglia di sabbia.
Qualche hanno fa mi disse che si sentiva tremendamente in colpa per non essere riuscito a resistere alla tentazione di portare via dalla spiaggia, che riteneva la più bella del mondo, quel ricordo che lo ha accompagnato in mare per oltre 40 anni.
Mi disse che la prima volta che sbarcò a Budelli non poté trattenere le lacrime per tanta magnificenza, era stato completamente rapito da quella piccola perla disabitata fatta di granito e macchia mediterranea che sembrava galleggiare in quel mare color smeraldo.
Si sentiva in colpa perché pensò che era anche colpa sua se l’isola era stata chiusa per sempre agli esseri umani.
A causa della sua bellezza ipnotica chiunque vi mettesse piede difficilmente resisteva alla tentazione di portarsi a casa un po’ di quella magia.
Mi aveva chiesto di accompagnarlo questa estate in Sardegna per riportare quel ricordo troppo a lungo tenuto in barca. Il destino ha deciso diversamente per lui.
Vi chiedo di provvedere da parte sua a riportare a casa quella bottiglia di sabbia rosa”.