Domenica 4 ottobre torna la 50ª edizione della Corsa al Monte Faudo. Oltre 100 gli atleti già iscritti, provenienti anche dall’estero. In occasione dei 50 anni della gara, la partenza della corsa, lunga 24,9 km con un importante dislivello, è stata posizionata difronte al Comune, in viale Matteotti.
La storica competizione sportiva è stata presentata questa mattina, presso la Palazzina Due Leoni di Viale Matteotti, alla presenza dell’assessore allo sport del comune di Imperia, Simone Vassallo, al presidente del Marathon Club, William Stua e Luciano Acquarone, ideatore della manifestazione che quest’anno festeggia il suo 90° compleanno.
Oltre alla classica competizione, saranno in programma anche “Il Faudetto”, con partenza da Santa Brigida e la corsa a staffetta.
L’edizione 2020 della Corsa al Monte Faudo si svolgerà nel rispetto delle norme anti-Covid, con misurazione di temperatura e obbligo di indossare la mascherina alla partenza (primi 500 metri), all’arrivo e durante il rifornimento del pranzo.
Simone Vassallo
“Mezzo secolo di questa manifestazione sportiva. Un appuntamento importante, che merita un plauso per tutti quelli che la hanno portata avanti e l’inventore della Corsa al Monte Faudo, che è Luciano Acquarone. Mezzo secolo fa è partita come una gara cittadina ed è diventata oggi un trionfo.
Quest’anno abbiamo montato anche una insegna davanti al comune, dove parte appunto la corsa del Monte Faudo. Una corsa non lunghissima, ma che ha una pendenza e una difficoltà veramente molto intensa, soprattutto per gli atleti che l’anno fatta negli anni passati.
Quest’anno si raddoppiano anche i concorrenti , ci sono oltre 100 atleti che si sono iscritti a questa competizione sportiva. È una grande soddisfazione per la città e per l’amministrazione aver potuto continuare a promuovere e a sponsorizzare questo evento.
Il ringraziamento più importante va sicuramente al Club Marathon, il presidente William Stua con tutto lo staff , la Maurina che ha contribuito negli anni passati alla realizzazione di questo appuntamento. Quando tutti insieme si mettono le forze per portare avanti un appuntamento senza gelosie e senza padri di queste manifestazioni, si arriva alla conclusione che è la più positiva per la città. Il 50° della corsa del Monte Faudo sarà una bella gara, una bella manifestazione.
Un ringraziamento alle forze dell’ordine, alla Protezione Civile e a tutto quanto lo staff, anche dei volontari, che garantiranno la sicurezza. Domenica viva la corsa e viva i 50 anni di questa meravigliosa gara podistica”.
William Stua
“50 anni è un traguardo importantissimo che credo ogni società vorrebbe avere nei loro eventi. Vorrei ringraziare anche la Maurina che negli anni passati ha portato avanti questa gara. Adesso ha passato la mano al Club Marathon e cercheremo di fare meglio e continuare il più possibile a farla.
È una gara diversa dalle altre, impegnativa, hanno calcato questa terra tanti tanti atleti importanti anche a livello mondiale. Prima era una gara internazionale.
Speriamo ancora a domenica che venga una bella manifestazione. Abbiamo messo un arco di partenza non solo per dare un segnale alla città che c’è questo 50° , ma anche per gratificare i nostri sponsor che da tanti anni ci danno una mano.
Per quanto riguarda la gara è un momento difficile, abbiamo scelto il 4 di ottobre pur essendoci il campionato italiano di corsa in montagna, abbiamo voluto farla. Per festeggiare anche il 90° anno di Luciano acquarone , con il 50° anno della gara. Luciano è l’ideatore della gara, volevamo dare un segnale di questo evento.
Ci sono più di 100 iscritti già adesso, un buon risultato. Ci sarà una gara a staffetta per chi non se la sente di farla tutta. Ci sarà il Faudetto che è stato rispolverato dopo tanti anni, daremo anche un diploma con il tempo che uno realizza per salire al Faudo.
Per far conoscere anche la montagna, che a livello provinciale ha un po’ perso. Speriamo di dare un segnale forte e si continui su questa strada”.
Per le norme anti Covid?
“Siamo attrezzati con il misuratore della temperatura, i primi 500 metri, alla partenza saranno con la mascherina. Al traguardo e per ritirare il rifornimento, che sarà dentro una busta chiusa, dovranno indossarla di nuovo.
Per quel che riguarda quelli che vengono da fuori, abbiamo realizzato un pranzo in scatoletta chiusa ermeticamente e assieme daremo una bottiglietta d’acqua. Questo succederà a Dolcedo”.