22 Novembre 2024 10:30

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22 Novembre 2024 10:30

Imperia: Tari, consiglio infuocato. Ecco perché la minoranza ha abbandonato l’aula. “Ci hanno preso in giro”/Video

In breve: La minoranza, avvicinata dai cronisti di ImperiaPost e ImperiaPost Tv, ha rilasciato alcune interviste per motivare la decisione di lasciare anzitempo l'assise. 

Una volta abbandonata l’aula consiliare, in occasione della pratica sull’aumento delle tariffe Tari, la minoranza, avvicinata dai cronisti di ImperiaPost e ImperiaPost Tv, ha rilasciato alcune interviste per motivare la decisione di lasciare anzitempo l’assise.

All’origine della decisione l’incompletezza della pratica, priva, secondo l’opposizione, del necessario parere dei revisori dei conti.

Guido Abbo

“Questa pratica è la goccia che fa traboccare il vaso di una costante violazione dei diritti della minoranza, da parte dell’Amministrazione. Si tratta della pratica di approvazione delle tariffe, nonchè del piano economico finanziario, che vuol dire il budget del costo del servizio di igiene ambientale per l’anno 2020, 

Tariffe e budget devono andare insieme, le tariffe devono coprire i costi. Questi due documenti li hanno portati senza i pareri dei revisori.

Studiandomi la pratica mi sono accorto che non c’è il parere dei revisori. Ho chiesto in segreteria e mi hanno risposto che i documenti erano sul cloud. Sono andato a vedere ed effettivamente c’era un documento in più rispetto a 5 giorni fa, giorno del primo invio. Quel documento però non era il parere dei revisori sulla pratica, ma una validazione del piano economico finanziario da parte dei revisori. Che è un altro documento.

Ho chiesto in Consiglio che venisse ritirata la pratica perchè non completa. Noi dobbiamo avere tutto il fascicolo completo almeno 72 ore prima della delibera, per essere messi in condizione di studiarcela. Hanno fatto parlare la segretaria che ha detto che per quanto riguarda il parere non sarebbe obbligatorio, peccato che sia sempre stato fornito e mi sembra molto strano che non sia obbligatorio. Inoltre, per quel che riguarda la validazione, è un documento che ci hanno messo per farci piacere, ma non era necessario. Ci hanno preso in giro.

Un documento che non è quello giusto, messo ieri anzi chè 72 ore prima. È inaccettabile, hanno voluto andare avanti con la pratica e io sono uscito dall’aula”.

Il consigliere di maggioranza Daniele Ciccione l’ha accusata di non voler affrontare la pratica perchè responsabile degli aumenti Tari. Lei cosa risponde?

“Che è una balla clamorosa, stanno facendo girare una voce. Il calcolo della Tari è una cosa molto tecnica, il piano economico finanziario quest’anno è molto complicato. Come funziona, si parte dal 2018 e si fanno dei correttivi. Peccato che nel 2018 non ci fosse ancora il porta a porta e il servizio fosse molto meno caro. Hanno infilato come correttivo una cifra corrispondente a una quota dei crediti di dubbia esigibilità, una posta molto tecnica che viene stanziata nel bilancio del Comune e che effettivamente nella delibera dell’ente di garanzia, è facoltà coprirla con la Tari. Lo hanno fatto semplicemente per raggiungere i 12 milioni e 800 mila euro, che non è altro che il costo di gestione del servizio 2020. Le tariffe che i nostri cittadini andranno a pagare, con l’aumento che gli arriverà, dal 10% al 15% in media, non fanno altro che coprire il costo del 2020. È falso che vadano a coprire i crediti pregressi.

È vero che ci sia una quota di crediti di dubbia esigibilità e anche di insoluti. Gli insoluti vengono comunque messi in tariffa da sempre, i crediti di dubbia esigibilità no. Li hanno infilati solo per arrivare al gettito e per avere la scusa per dire che è colpa di quelli di prima. Questi ormai sono due anni e mezzo che sono qua, fanno i fenomeni e dicono che sono i più bravi del mondo. Non stanno facendo altro che spendere i soldi che gli abbiamo lasciato con la vecchia amministrazione, eseguire i progetti che gli abbiamo lasciato noi, il Cavour, la piscina, la rotatoria, il parco di Castelvecchio, per non parlare della ciclabile, il Parco Urbano. Rovinando quei progetti e facendo i fenomeni.

Per quanto riguarda il bilancio, sulle tariffe Tari loro hanno progettato un servizio che funziona male ed è un peccato. Io sono a favore del porta a porta, ma fatto bene, spiegato bene, cucito su misura e soprattutto dialogato con i cittadini. Questi hanno fatto un porta a porta calato dall’alto, senza dare alcuna spiegazione e noi ci dobbiamo arrangiare. Costa carissimo”.

Ritenete questa pratica illegittima? Farete qualche azione?

“Non lo so dire, io qua dentro faccio il consigliere comunale, non faccio l’avvocato. Non so se ci siano delle azioni dal punto di vista giuridico. A me interessa la politica, interessa far capire ai cittadini che con l’arroganza non si va da nessuna parte. Mi dispiace che si ritorni indietro di 100 anni. Questo tipo di politica la conoscevamo bene, però purtroppo è così. Sia pure con pochi voti, con una minoranza risicata, però il sindaco è titolato a governare. Il mio dovere è far capire che questo metodo ci porta indietro e non avanti”.

Fabrizio Risso

“Da parte nostra nessuna fuga da passate responsabilità. Si tratta del rispetto e delle garanzie e delle prerogative della minoranza. Tutte le pratiche devono essere complete e pervenire nei tempi giusti per la discussione in aula. Abbiamo anche chiesto che le Commissioni vengano convocate prima e non a ridosso del Consiglio, proprio per consentire i necessari e giusti approfondimenti da parte di tutti i consiglieri. In particolare, le variazioni di bilancio sono di competenza del Consiglio e solo quelle urgenti possono essere deliberate dalla Giunta. Per questo, ho richiamato l’orientamento espresso dall’Ordine dei commercialisti, che prevede che il parere dei Revisori dei conti deve essere espresso sullo schema di delibera della Giunta e non su quello del Consiglio, proprio per evitare un eccessivo utilizzo di variazioni di urgenza. Questo perché, appunto, di regola, le variazioni di bilancio spettano al Consiglio comunale”.

Monica Gatti

“La scelta di abbandonare l’aula è stata dettata dal fatto che in questo Consiglio comunale abbiamo rappresentanti di maggioranza e minoranza e siamo tutti qui per fare gli interessi della città e le cose si devono fare bene. Ci sono norme e regolamenti. La voce della minoranza, però, spesso non è ascoltata e non si possono aggiustare le cose durante i lavori del Consiglio. Abbiamo chiesto maggior rispetto. Alleanza alle regionali con Claudio Scajola? Occorre distinguere la valenza politica delle elezioni regionali, dall’Amministrazione che si è insediata da oltre due anni a Imperia. Io porto avanti in Consiglio comunale il mio lavoro a favore della città e lo farò con sempre maggior impegno”.

Maria Nella Ponte

“È dimostrato dagli ultimi due anni, che questa Amministrazione fa uso discrezionale delle regole. Ne chiede l’applicazione precisa quando riguardano la minoranza e invece vengono considerate quisquilie le norme tecniche, quando le pratiche vengono presentate dalla maggioranza. Ci hanno portato una bozza di delibera del 27 settembre, che richiama un documento datato 29 settembre. Il sindaco Scajola e l’Amministrazione evidentemente sono dotati di potere di chiaroveggenza”.

 

 

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