24 Dicembre 2024 04:01

24 Dicembre 2024 04:01

Imperia: caos Tari in Consiglio, l’assessore Giribaldi risponde alle critiche. “È prevalso il desiderio di sfuggire al dialogo da parte della minoranza”

In breve: Queste le parole dell'assessore del Comune di Imperia, Fabrizia Giribaldi

“In democrazia il confronto è fondamentale e necessario. Tuttavia l’ultimo Consiglio Comunale di Imperia ha visto prevalere il desiderio di sfuggire al dialogo da parte di alcuni esponenti di minoranza. Sia chiaro a tutti: non è stato possibile il confronto non per mancanza di volontà dell’Amministrazione o della maggioranza consiliare, bensì per una strumentalizzazione dei fatti da parte dell’opposizione – Queste le parole dell’assessore del Comune di Imperia, Fabrizia Giribaldi, in merito alle critiche mosse dagli esponenti della minoranza sull’approvazione della Tari durante l’ultimo consiglio comunale.

Caos Tari in Consiglio: parla l’assessore Fabrizia Giribaldi

“Parte della minoranza, preoccupata forse più delle proprie responsabilità pregresse, ha preferito constatare il ritardo di sette ore nella pubblicazione di un documento piuttosto che avventurarsi in un confronto costruttivo. Un documento che, legge e sentenze parlano chiaro, non è necessario.

Probabilmente ha prevalso in qualcuno il timore di dover spiegare perché gli insoluti TARI degli anni 2013-2018, quelli in cui è stato in amministrazione, ammontino a oltre nove milioni di euro, pesando oggi sui cittadini onesti. L’Amministrazione avrebbe voluto un confronto costruttivo, ma il confronto lo si fa con chi è in aula, non con delle sedie vuote, non con chi scappa.

Sarebbe ora di mettere da parte questi siparietti. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche per far sì che Imperia possa trovare lo slancio necessario, specie in un momento così difficile. Ci auguriamo pertanto che la voglia di ricoprire il ruolo affidato dagli elettori prevalga sul timore di affrontare le discussioni. Il motto aperti a tutti contro nessuno è il filo conduttore del nostro modus operandi. Checché se ne dica”.

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