“L’imputare l’abbandono dell’aula da parte delle minoranze ad un ritardo di sette ore nel deposito della documentazione rivela quanto la predetta assessora sia stata distratta se non mentalmente assente in occasione dell’ultimo consiglio comunale – Queste le parole di Roberto Saluzzo, capogruppo “Imperia di tutti Imperia per tutti“, per replicare alle dichiarazioni dell’assessore del Comune di Imperia, Fabrizia Giribaldi in merito all’ultimo consiglio comunale.
“Si tratta non di un ritardo di ore ma un anticipo di mesi nel trattare una pratica, quella sulla Tari, spacciata per urgente quando il termine per l’approvazione non era affatto in scadenza. Un escamotage che ha sottratto agli organismi consiliari la possibilità di un approfondito confronto democratico sul tema anziché, come voluto dalla Giunta, il dover prendere atto di un deliberato da essa stessa preconfezionato. Il tutto rendendo di fatto meramente ornamentali le presenze dei consiglieri espressione delle minoranze i quali, io per primo, hanno voluto evidenziare, lasciando l’aula, il vulnus democratico in atto nell’assise comunale.
Rimpallare alla precedente amministrazione la responsabilità in ordine al vertiginoso aumento della Tari rivela, nel pensiero della nostra, una evidente mancata comprensione del significato di continuità amministrativa, invero apparso ben chiaro al sindaco Scajola come al suo predecessore Capacci che, consapevoli del ruolo, non sono andati a ritroso su tematiche quali tariffe, capitolati, comprensori e affidamenti evitando una stucchevole e noiosa “ foa du Bestentu ”che non porterebbe a nulla se non a poco responsabili scaricabarile.
Vero nodo della questione è come recuperare le morosità pregresse, principalmente delle attività produttive, senza infierire ulteriormente (la pandemia qualche problemino lo ha già creato) e costringere a nuove chiusure. L’assessora nella sua nota fugge inoltre del tutto dall’analizzare le carenze dell’attuale funzionamento del servizio quasi vivesse su Marte.
Non voglio certo imputare in via esclusiva all’amministrazione i deficit evidenti della raccolta porta a porta, ma anche qui una maggior comprensione di ciò che accade e la condivisione delle scelte tecniche e amministrative con le minoranze forse potrebbe aiutare a rendere il servizio di raccolta meno problematico.
Sembrano purtroppo emergere dall’accorata risposta della Giribaldi inspiegabili deficit di comprensione. Di natura politica, amministrativa e financo finanziaria. Se i primi due sono probabilmente dovuti all’inesperienza, l’ultimo è davvero stupefacente (se non lo si vuol forse imputare alla carenza di personale di uffici inspiegabilmente svuotatisi in breve tempo nelle loro eccellenze).
Degna infine della surreale replica della Giribaldi la chiosa finale: quell’ “aperti a tutti contro nessuno” che, oltre alla ripetizione mnemonica di una litania, più che un modus operandi par nei fatti oggettivi ricordare slogan distonici di orwelliana memoria”.