A margine dell’udienza del processo in corso a Torino sulla presunta truffa aggravata ai danni dello Stato nell’ambito della costruzione del porto turistico di Imperia che ha visto la deposizione dell’ex manager di Acqua Marcia Stefano Degl’Innocenti, ImperiaPost ha intervistato l’imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone dopo le dichiarazioni di Degl’Innocenti sulla partecipazione della società nel salvataggio di Alitalia nel 2008.
“Ai tempi – ha detto Caltagirone – credevo in questa operazione e per questo ho deciso di contribuire. L’operazione, infatti, nel complesso è stata gestita molto male e poi il treno ad alta velocità (freccia rossa, ndr) ha ucciso l’Alitalia”.
Chi fu a chiederle di partecipare al salvataggio di Alitalia? Berlusconi?
“No, io con Berlusconi non ho nessun tipo di rapporto”.
Fu Scajola ai tempi del suo incarico al Ministero dello Sviluppo Economico?
“No, i rapporti con Scajola sono sempre stati legati al porto turistico di Imperia e il rapporto con lui è sempre stato trasparente, è lui che ha sbagliato (in riferimento all’affaire porto turistico, ndr).
Chi è stato allora a convincervi?
“Sono stati vari fattori ad esempio il nostro rapporto con la banca Intesa”.
Cosa pensa dell’operazione di salvataggio attualmente in corso?
“Non sono d’accordo, è una sorta di brodino. Il problema va affrontato seriamente con la fusione o con l’intervento di una grossa compagnia aerea. È necessario puntare sui voli lunghi. Sono le tratte come Roma New York e Roma Tokio a portare soldi, non le rotte brevi come: Milano -Roma, quelle non sono più convenienti”.
Che cosa farà l’Acqua Marcia se uscirà dall’Alitalia?
“Non sono più io ad occuparmi di queste cose”.
Mattia Mangraviti
© Riproduzione Riservata