Quarantena ridotta a 10 giorni, un solo tampone negativo per essere considerati guariti e fine dell’isolamento degli asintomatici positivi dopo 21 giorni.
Sono queste le modifiche alle misure per la gestione del Coronavirus stabilite dal Comitato Tecnico Scientifico, a seguito della riunione presso la sede della Protezione Civile nazionale, alla presenza anche del Ministro alla Salute Roberto Speranza.
Nel corso dell’incontro, sono stati vagliati vari aspetti dell’emergenza sanitaria in vista del nuovo Dpcm che sarà varato entro il prossimo 15 ottobre per contrastare l’aumento dei casi a cui si sta assistendo nelle ultime settimane.
Coronavirus: le modifiche alle misure di gestione del Covid
Riduzione quarantena
Per chi risulta positivo la quarantena, che prima era di 14 giorni, è ridotta a 10 giorni (con tampone molecolare unico a fine isolamento). Per chi è sintomatico, gli ultimi 3 giorni dei 10 di isolamento devono obbligatoriamente in assenza di sintomi.
Un solo tampone negativo
Alla fine della quarantena (dopo gli ultimi tre giorni senza sintomi), per essere considerati guariti, non servirà più il doppio tampone negativo, ma uno solo.
Isolamento asintomatici
Per i positivi completamente asintomatici che non riescono a negativizzarsi, l’isolamento termina dopo 21 giorni. Nel dettaglio, se dopo i primi 10 giorni di isolamento il test è positivo, sono previsti altri 7 giorni di quarantena. Se anche dopo questo periodo il tampone è nuovamente positivo, ci sono ancora 4 giorni di isolamento. Infine, è previsto un ultimo tampone ma, anche in caso di positività, il soggetto sarà considerato “libero” perché studi internazionali hanno stabilito che dopo circa 20 giorni la carica virale sarebbe talmente bassa da non essere più infettante. I contatti stretti dovranno a loro volta sottoporsi a isolamento fiduciario di 10 giorni, con tampone alla fine della quarantena.