8 Novembre 2024 12:30

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8 Novembre 2024 12:30

Coronavirus: nuovo Dpcm, parla Conte. “Non manderemo Polizia in case private. Aumento contagi non a scuola, ma in famiglia e tra amici”/Video

In breve: "Per preservare il tessuto della nostra economia e tutelare la salute dobbiamo predisporci a rispettare queste nuove regole".

“Per preservare il tessuto della nostra economia e tutelare la salute dobbiamo predisporci a rispettare queste nuove regole”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito al nuovo Dpcm firmato nella notte dal Premier per scongiurare una nuova ondata dell’epidemia di Coronavirus.

Coronavirus: nuovo Dpcm, parla il Premier Conte

“A notte tarda ho firmato il nuovo Dpcm che introduce le nuove misure restrittive che ci permetteranno di affrontare questa nuova fase della pandemia. La curva epidemiologica sta risalendo, lo vediamo dagli ultimi giorni. In tutta Europa sta risalendo questa curva e alcuni Paesi versano in situazioni molto critiche. L’Italia è in una condizione migliore, ma non ci possiamo permettere nessuna distrazione. Non possiamo abbassare la guardia, abbassare il livello di concentrazione e per questo variamo queste nuove misure.

Comporteranno dei sacrifici ulteriori, però siamo convinti che con questi sacrifici, rispettando queste misure, potremo adeguatamente affrontare questa nuova fase. Il nostro obiettivo è evibtare di far piombare il nostro paese in un lockdown generalizzato. La vita sociale e economica ha ripreso a correre. Gli indici economici sono molto positivi, sta crescendo la produzione industriale, stiamo recuperando terreno. Per preservare il tessuto della nostra economia e tutelare la salute dobbiamo predisporci a rispettare queste regole.

Vi invitiamo a non svolgere party e feste private. Sono tutte situazioni di pericolo, insidiose, che possono farci sfuggire la situazione di mano. Dobbiamo vederle. Ovviamente non manderemo, voglie essere chiaro, le forze di Polizia nelle abitazioni private. La sfera della vita privata la vogliamo assolutamente tutelare, però tutti dobbiamo predisporci ad assumere comportamenti prudenti per gestire questa fase.

Nei locali aperti al pubblico non saranno più concessi festeggiamenti, a meno che non siano collegati a cerimonie civili e religiose. Penso a battesimi, matrimoni, ma con un limite di 30 persone. Ci rendiamo conto dei sacrifici, sia per i privati che per gli operatori economici, ma dobbiamo assumere comportamenti più prudenti.

Non saranno più consentite le gite scolastiche, le gite di istruzione e le uscite didattiche. Le rinviamo a tempi migliori.

Non saranno più consentite le partite di calcio e di basket, che tanto ci piacciono. Lo sport di contatto a livello amatoriale non sarà più consentito, mentre invece proseguirà lo sport di contatto tra società professionistiche o dilettantistiche che rispetteranno protocolli e linee guida.

Chiediamo uno sforzo agli italiani. Dobbiamo continuare con quel senso di responsabilità, con quell’atteggiamento prudente, con quel rispetto delle precauzioni, perché questa è stata la nostra forza. Io ho sempre detto qui non c’è il merito del Governo, di un Ministro, del Presidente del Consiglio, ma il merito è di tutta la comunità nazionale che è uscita dalla fase più dura, con senso di coesione e responsabilità.

Analizzando tutti i dati stiamo verificando che nell’ambito della scuola le cose stanno andando abbastanza bene, lo diciamo incrociando le dita, mentre invece l’evoluzione peggiore è segnata nell’ambito delle relazioni amicali e familiari. E’ per questo che abbiamo introdotto misure mirate. Vogliamo scongiurare un nuovo lockdown generalizzato. Abbiamo un sistema di monitoraggio che consente di intervenire in modo mirato, anche geograficamente localizzato.

Le ricerche nel campo del vaccino e delle terapie farmacologiche stanno andando molto avanti. Se noi continuiamo a essere responsabili nelle prossime settimane, ragionevolmente riusciremo a incrociare le prime risultanze positive per quanto riguarda la ricerca scientifica. Dunque con una prospettiva che ci rincuorerà e ci consentirà di vedere il portone in fondo al tunnel con la luce piena.

Didattica a distanza nelle scuole? Per la scuola abbiamo fatto tanti sacrifici, in termini di risorse e impegno, proprio per consentire ai nostri ragazzi di poter tornare a scuola in condizioni di sicurezza. Questo perché, pur in una situazione di difficoltà evidente, sanitaria, sociale, economica, abbiamo pensato debba essere un asset privilegiato da tutelare. Continueremo a farlo. Non ci sono i presupposti per ipotizzare una didattica a distanza”.

https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/videos/708218056434668/

 

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