Genova – Il Tribunale Amministrativo Ligure ha accolto il ricorso di una donna, N.S., proprietaria di una casa in costruzione nel Comune di Dolcedo finita nell’inchiesta delle presunte lottizzazioni “abusive” portata avanti dalla Procura di Imperia. La donna, difesa dagli avvocati Bianca Giaccardi e Luigi Basso, ha chiesto e ottenuto l’annullamento dei provvedimenti emessi dalla Provincia di Imperia che prevedeva la revoca del permesso di costruire rilasciato nel 2003 e del Comune di Dolcedo che intimava la sospensione della lottizzazione, la confisca del terreno e la demolizione dei fabbricati (dicembre 2012). Alla base dell’accoglimento del ricorso della donna, alla quale sono state anche riconosciute le spese legali pari a 3 mila euro e del contributo unificato, un vizio di forma. La Provincia, infatti, prima della revoca del permesso di costruire, “ereditato” dalla donna nel 2006 al momento dell’acquisto del terreno, avrebbe dovuto comunicare l’avvio del procedimento di revoca ma ciò non è stato fatto.
“Il ricorso è fondato, – scrivono i giudici del T.A.R. – sotto l’assorbente profilo, dedotto con il primo motivo di ricorso, della violazione dell’art. 7 L. n. 241/1990 e dell’art. 53 comma 3 della L.R. n. 16/2008, per mancata comunicazione dell’avvio del procedimento di annullamento del permesso di costruire.
Ai sensi dell’art. 53 comma 3 della L.R. n. 16/2008, “ove venga riscontrata la sussistenza delle condizioni per procedere ai sensi del comma 2 [cioè all’annullamento dei titoli abilitativi edilizi non conformi a prescrizioni degli strumenti urbanistici o dei regolamenti edilizi o comunque in contrasto con la normativa urbanistico-edilizia vigente al momento della loro adozione, n.d.r.], la Provincia, sentito il Comitato di cui all’articolo 54, contesta le relative violazioni al titolare del permesso di costruire o della DIA, al proprietario dell’immobile quale risultante dai registri immobiliari tenuti presso la competente Conservatoria al momento della contestazione stessa, al progettista nonché all’Amministrazione comunale, con l’invito a presentare controdeduzioni entro un termine all’uopo prefissato”.
Nel caso di specie, ancorché dai registri immobiliari tenuti presso la competente Conservatoria la ricorrente risultasse già proprietaria del terreno relativamente al quale era stato rilasciato il permesso di costruire n. 51 del 23.7.2003, la Provincia di Imperia non le ha contestato le relative violazioni prima di procedere all’annullamento del titolo.
Donde l’illegittimità del provvedimento della Provincia 12.1.2009, n. 1014, di annullamento del permesso di costruire n. 51 del 23.7.2003 e, in via derivata, dell’ordinanza del comune di Dolcedo 20.12.2012 n. 17″.