È prevista per il 15 dicembre la sentenza con cui la Corte di Cassazione dovrà dare il parere definitivo in merito alla fallimento della Porto di Imperia Spa. Il fallimento della società composta da Comune, Acquamare e Imperia Sviluppo, era stato decretato dal Tribunale nel 2014. La Corte di Appello, cui si erano rivolti i soci privati, lo aveva annullato, ma contro la sentenza di annullamento si erano appellati in Cassazione la Procura Generale e i curatori fallimentari della Spa.
Porto di Imperia: La Suprema Corte potrebbe confermare l’annullamento del fallimento
Il verdetto della Suprema Corte sta per essere emesso, dopo che sono trascorsi sei anni. Nel frattempo, la Porto di Imperia Spa ha perso definitivamente la concessione demaniale marittima, documento fondamentale per aspirare alla gestione dello scalo portuale. La decadenza era stata decretata dal dirigente comunale al Demanio Pierre Marie Lunghi e confermata sia dal Tar, che dal Consiglio di Stato. Ma ora, se la Porto Spa venisse dichiarata non fallita, i soci privati potrebbero appellarsi anche alla decadenza della concessione per chiedere cifre milionarie al Comune di Imperia, che in tutta questa vicenda ha sempre rivestito il singolare ruolo di controllore e controllato, visto che è socio della Spa, al 33% delle quote, esattamente come le due società private.
Imperia: dopo la notizia dell’incameramento delle opere del porto al Demanio, ora una nuova doccia fredda dietro l’angolo
Dopo la notizia dell’incameramento al Demanio di tutte le strutture del porto, che potrebbe consentire al Comune di ottenere una concessione pluriennale per gestire lo scalo e investire per ultimarlo, ora dietro l’angolo potrebbe arrivare una nuova doccia fredda. Quella del porto turistico di Imperia è una telenovela che sembra non avere mai fine.