Imperia. E’ di questi giorni la notizia che alcuni stabilimenti balneari in Liguria, nello specifico a Sestri Levante, si sono dotati di alcune facilitazioni e idee innovative per permettere ai disabili di poter godere al 100% del realx in spiaggia. Andare al mare del resto, esattamente come girare per la città, deve essere un’operazione semplice e il più normale possibile anche per le persone con delle disabilità fisiche che purtroppo spesso si trovano a doversi scontrare con le famose barriere architettoniche. Il dpr n.503 del 24 luglio 1996 all’articolo1 comma 2 definisce come barriera architettonica:
- gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare per coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità ridotta o impedita in forma permanente o temporanea
- gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti
- la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi
“A Imperia le spiagge sono tutte attrezzate per i disabili – dichiara Gianmarco Oneglio, presidente del Consorzio Stabilimenti Balneari – Per legge infatti bisogna avere un bagno e uno spogliatoio adeguato alle necessità dei disabili, delle passerelle per arrivare comodamente in battigia e dei percorsi di collegamento tra i bagni e gli spogliatoio con i vari punti di ristoro“.
Infatti, una delle leggi sulle “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati” (legge 9 gennaio 1989, n. 13 ) stabilisce che: “In particolare, nei rilasciandi titoli concernenti concessioni per stabilimenti balneari o comunque strutture connesse alla fruibilità della balneazione, sarà inserita una apposita clausola la quale prescrive l’obbligo, da parte del concessionario, di apprestare almeno una cabina ed un locale igienico idoneo ad accogliere persone con ridotta od impedita capacità motoria o sensoriale, nonché di rendere la struttura stessa “visitabile” nel senso specificato dall’art. 3 punto 3.1 del decreto 236/89 sopra citato, soprattutto in funzione dell’effettiva possibilità di balneazione attraverso la predisposizione di appositi percorsi orizzontali”.
“Sono possibili anche delle passerelle mobili – continua Oneglio – e laddove la discesa in battigia è particolarmente impervia per problemi morfologici ci sono anche delle soluzioni alternative come l’installazione di piccoli ascensori o il trasporto a braccia. Solitamente però queste spiagge non vengono scelte dalle persone disabili che cercano stabilimenti più comodi”.
“Nei prossimi giorni – concude il presidente del Consorzio – presenteremo un progetto molto più ampio, realizzato assieme all’associazione per la sclerosi multipla, che riguarda il disabile a 360° per rendere ancora più fruibili e piacevoli i soggiorni in spiaggia per le persone con delle disabilità fisiche”.