“Noi Sindaci non ci sottraiamo alle responsabilità che ci vengono affidate, ma chiediamo al governo gli strumenti giusti che ci mancano per poter assolvere alle nostre funzioni” – Questa la posizione unanime degli Amministratori locali liguri, emersa durante la riunione dell’Ufficio di Presidenza di Anci Liguria.
Secondo il Dpcm del 18 ottobre, i Sindaci di concerto con i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica potranno disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, di vie e piazze dove si creano assembramenti, consentendo l’accesso solo a chi deve raggiungere le attività commerciali o le case private.
“Noi i compiti li vogliamo, anzi li rivendichiamo, ma devono essere accompagnati da mezzi finanziari e strumenti idonei a far rispettare i divieti – affermano i rappresentanti dell’Ufficio di Presidenza – Non in tutti i Comuni abbiamo polizia locale a sufficienza, anche in quelli più grandi gli organici sono sotto stress e molto impegnati. Quello che chiediamo è una maggiore chiarezza delle norme, capire come si controllano gli accessi agli esercizi commerciali e alle abitazioni, ad esempio. Chiediamo anche i supporti necessari in termini sia di risorse finanziarie che umane da ingaggiare per far fronte agli accresciuti compiti, e la messa in campo di una collaborazione fattiva con le prefetture sui territori per un efficiente coordinamento attraverso i Comitati”.
“I Comuni non fuggono ma, come sempre, si rimboccano le maniche per trovare soluzioni, come hanno sempre fatto, con i buoni spesa nella prima emergenza Covid, con le sanificazioni nelle scuole e negli uffici pubblici, ma non in modalità confusa. Anche in questo caso, come ufficiali di governo, noi Sindaci non ci sottraiamo a ciò che ci è demandato e individueremo procedure immediate per raggiungere i risultati indicati nel Dpcm”, concludono gli Amministratori.