“Un’altra chiusura sarebbe un disastro. Venerdì ci sarà una manifestazione di tutte le palestre a Genova”. Sono queste le parole di alcuni titolari delle palestre imperiesi, preoccupati dalle recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Illustrando il nuovo DPCM del 18 ottobre, infatti, il premier ha rimandato di una settimana la decisione sull’eventuale chiusura delle palestre, lasciando nell’incertezza i titolari e nel timore di un nuovo lockdown.
Una prospettiva drammatica che significherebbe un vero e proprio disastro per le attività, dati i mesi di chiusura alle spalle, le spese e gli investimenti per adeguarsi alle norme covid e il fisiologico calo di clientela.
Covid, Imperia: incubo chiusura per le palestre, parlano i titolari
Marco Dolla, Palestra Dolla
“Siamo preoccupati perchè il premier Conte ha dato una settimana di tempo per adempiere a delle normative delle quali noi eravamo già al corrente e avevamo già adottato.
La maggior parte delle palestre è a norma, noi siamo a norma. Non ci sono mai stati controlli e quindi queste parole sono state un fulmine a ciel sereno.
Non capiamo in una settimana come si possano andare a fare dei controlli che non sono stati fatti per 6 mesi. Siamo un po’ in balia della situazione.
Sicuramente le parole che ha detto non ha lasciato fiducia ai clienti. Lasciando questo punto interrogativo, magari tante persone non si iscrivono perchè settimana potrebbero chiudere oppure no.
Noi, come tante altre palestre, abbiamo adempiuto a tutti con dei costi notevoli. Con una diminuzione di clienti, per cercare di stare alle normative che ci hanno imposto.
Vediamo quello che succederà. Purtroppo non possiamo fare altro che aspettare il nuovo Dpcm e vedere quale sarà il nostro futuro”.
Un duro colpo per tutte le attività, un altro blocco cosa significherebbe?
“Sarebbe veramente preoccupante. Le normative che ci hanno imposto sono normative sicuramente corrette, come il distanziamento, gli ingressi scaglionati, tutte quelle serie di normatie che abbiamo cercato di ottenere.
Diminuendo il numero delle persone, aumentando il volume di ore per cercare di dare più disponibilità con più costi, facendo i calcoli le cose poi non tornano.
Inoltre, con le sanificazioni facciamo tantissima spazzatura. Ogni volta che un cliente utilizza un attrezzo deve sanificarlo, per l’ambiente non è una cosa positiva.
Sicuramente sarebbe per noi un duro colpo. Tre mesi di stop sono stati impegnativi. Da questa estate stavamo iniziando a riprendere il giro, anche perchè abbiamo dovuto cambiare metodologia di lavoro rispetto a come eravamo prima.
Uno stop sarebbe difficile da incassare di nuovo”.
Se ci dovesse essere una chiusura pensate di farvi sentire?
“Io sono associato ad una associazione che si chiama Associazione Sport Liguria che ha avuto il benestare della Prefettura e venerdì ci sarà una manifestazione di tutte le palestre a Genova.
Se riusciamo parteciperemo. Speriamo di riuscire ad essere in tanti, perchè non si può per una percentuale piccola di strutture che non si sono adeguate colpire tutto un settore che è fondamentale per quel che riguarda la salute. Salute non significa assenza di malattie e basta ma significa un complesso molto più ampio, benessere anche psicologico e tutto ciò che ne consegue. Queste cose qua purtroppo vengono prese poco in considerazione. Cerchiamo di batterci per questa cosa.”
Gabriele Giansante – Ginnic Club
“Stiamo vivendo questi giorni con un grosso punto interrogativo. Pare che ci siano due correnti di pensiero.
La prima è che ci è stata concessa un’altra settimana di tempo per mettere le cose a posto. Nonostante questo fra una settimana tanta gente pensa che chiuderemo.
Dall’altra parte dice che ce la faremo, mettiamo le cose in ordine. Cosa che abbiamo già fatto da molti mesi e vedrete che staremo aperti.
Non possiamo far altro che aspettare”.
Il dubbio è che per “colpa” di qualcuno che non è a posto ci rimettete tutti?
“Tra tutti i colleghi che hanno palestre, strutture sportive, piscine, a me è parso di vedere molta gente, molti proprietari
che hanno fatto le cose per bene.
Secondo me le strutture che non sono idonee sono poche”.
Cosa significherebbe chiudere nuovamente?
“Altri tre mesi di chiusura potrebbero dire il KO definitivo. Ancora adesso, molti di noi stanno ancora pagando il danno che c’è stato fatto questo inverno e primavera”.
È sicuro andare in palestra?
“Si. Ci sono tante piccolezze a cui bisogna stare attenti quando si entra in palestra. Misuro la temperatura a tutti i soci, faccio disinfettare le mani.
Gli attrezzi sono muniti di disinfettante e scottex. All’ingresso non si entra con le normali scarpe, ma si entra con i copriscarpe sino allo spogliatoio.
Si sta molto attenti dal punto di vista igienico, tra i ragazzi c’è molto rispetto. Si cerca sempre di tenere la distanza di sicurezza”.
Palestra Gymnasium
“Non è corretto che per qualcuno che non si comporta bene le altre attività, a norma fin dai primi tempi, ci rimettano.
Ora non resta che aspettare la decisione, seppur con preoccupazione.
Per noi chiudere di nuovo sarebbe un disastro.
C’è l’obbligo di entrare con le mascherine, usare il gel disinfettante, misurare la temperatura. Negli spogliatoi ci sono i segni a terra per rispettare le distanze e un massimo numero di persone. Agli attrezzi bisogna rispettare il distanziamento tra le persone, gli ingressi sono su prenotazione per rispettare il limite massimo di presenza (prima era 33 persone, ora siamo scesi a 12).
Le parole di Conte ci hanno preoccupato perché dopo tutti i sacrifici di questi mesi, tra il lockdown e poi il calo dei clienti, un’altra chiusura sarebbe un disastro. Speriamo che questo non succeda”.