A quasi tre settimane dall’alluvione che ha investito la valle del fiume Roja e la città di Ventimiglia, alcuni cittadini del Ponente Ligure che fanno parte del movimento delle Sardine, chiedono notizie relative all’identità dei corpi rinvenuti sulle spiagge tra Ventimiglia e Santo Stefano al Mare, in seguito alla tempesta, tra il 2 e il 3 ottobre scorso, che risulterebbero forse ancora senza nome.
“Rileviamo uno strano silenzio da parte dei mass media e delle autorità competenti. Ci stupiamo che amici e parenti di questi defunti abbiano smesso di cercarli, collocandoli in un limbo, in un silenzio di una morte incomprensibile, mai reclamata.
È tragico il bilancio umano dell’alluvione che, non solo ha demolito strade e case, ma cancella le tracce di qualunque esistenza con un colpo di spugna. Desideriamo sottoporre i fatti avvenuti la sera del 2 ottobre che ha determinato l’intervento di squadre di Vigili del Fuoco a Ventimiglia: alcuni migranti potevano essere stati in grande difficoltà a causa della piena del fiume Roja, nel cui letto spesso trovano rifugio; sono state infatti udite grida d’aiuto provenire dai cunicoli trasformati in giacigli di fortuna. Di quella ricerca non si è avuto alcun esito? Rimangono solo algide e pretestuose frasi da parte di cariche istituzionali del comune di Ventimiglia riprese da vari giornalisti.
A nostro avviso l’indifferenza mostrata da tutti nei confronti di quei poveri corpi martoriati, che siano cadaveri di un cimitero o di migranti, denunciano il fatto che non possiamo appassionarci e responsabilizzarci ad intermittenza come l’indignazione o il cordoglio che si accende e si spegne”.
C.S.