Torna a Imperia il consiglio comunale. Si svolgerà il prossimo giovedì 29 ottobre, alle ore 18, in presenza. Ed è proprio sulle modalità di svolgimento che nel primo pomeriggio di oggi, 22 ottobre, in conferenza capigruppo, non sono mancate tensioni tra maggioranza e minoranza.
Imperia: consiglio comunale, tensioni tra minoranza e maggioranza su modalità svolgimento
A inizio conferenza, infatti, la minoranza aveva chiesto di svolgere il consiglio in modalità telematica vista l’emergenza Covid nuovamente in atto.
Una proposta, però, respinta dalla maggioranza, non senza polemiche e profondi malumori. In forma telematica si terranno, infatti, solo le commissioni consiliari, ma non il consiglio, che resta in presenza.
“Una scelta irresponsabile quella dell’amministrazione. Abbiamo proposto lo svolgimento in via telematica non tanto per fare terrorismo – dichiara a ImperiaPost Davide La Monica, di Vince Imperia in rappresentanza della minoranza del centrodestra – quanto perché riteniamo opportuno che in questo periodo si evitino situazioni di pericolo legate ad assembramenti. Anche perché la modalità telematica non crea alcun problema sotto il profilo del regolare svolgimento del consiglio.
Oltre a mettere in pericolo i membri del consiglio comunale, obblighiamo i dipendenti a essere presenti. In un momento in cui in tribunali e scuole rinunciano a udienze e lezioni in presenza, noi che dovremmo dare il buon esempio facciamo esattamente il contrario.
Purtroppo è una situazione che abbiamo già vissuto il 9 marzo scorso, quando la maggioranza decise incoscientemente di convocare ugualmente una commissione consiliare per nulla urgente sui mercati agricoli, cui partecipò anche il povero consigliere Claudio Ghiglione. Nel caso la maggioranza imponesse il Consiglio in presenza valuteremo se partecipare o meno nei prossimi giorni valutando l’evolversi della situazione di emergenza sanitaria”.
“All’unanimità abbiamo detto che in questo periodo sarebbe meglio fare tutte le riunioni in remoto – aggiunge Roberto Saluzzo, di Imperia di Tutti Imperia per Tutti – Per altro costringiamo i dipendenti del Comune a venire a contatto con noi, cosa non dovuta. Mi sembra assurdo andarcela a cercare. Io, se il Consiglio verrà confermato in presenza, non parteciperò. Per tutelare me stesso, i miei colleghi, i miei familiari e i dipendenti comunali”.
“E’ un discorso di buon senso – dichiara Guido Abbo, di Imperia al Centro – i danni che stiamo facendo oggi li vedremo tra 15 giorni. Non credo ci sia da aver paura, ma c’è da stare attenti. Un assembramento di tutta questa gente in sala consiglio non è pensabile Probabilmente non andremo in consiglio, forse è quello che vogliono”.
“Contrariamente a quanto proposto dai consiglieri di maggioranza e minoranza – dichiara Maria Nella Ponte, M5S – il Presidente del Consiglio Pino Camiolo ha voluto farlo in presenza. Io ritengo che partecipare al consiglio sia una diritto e un dovere. Io non sono un soggetto fragile, sensibile, e non ho situazioni di rischio in famiglia. Potrei anche partecipare, ma mi dispiace molto per i dipendenti comunali, vittime di una dimostrazione di forza muscolare dell’amministrazione. In un periodo in cui si chiede di incentivare lo smart working per i dipendenti pubblici, noi li obblighiamo a presenziare al consiglio comunale. Qualcuno ha citato le direttive di Anci, di cui il Sindaco Scajola è stato appena nominato vicepresidente. Non mi pare, per l’occasione, un ente super partes.
In ultimo, vorrei ricordare che non tutti sono dipendenti pubblici tra i consiglieri comunali. Molti sono liberi professionisti. In caso di quarantena perderebbero 14 giorni di lavoro. A che pro?”.
“In questo momento, visto che i numeri dei contagi aumentano, penso si possa fare il prossimo consiglio non in presenza, per senso di responsabilità – aggiunge Fabrizio Risso, Pd – Così come i colleghi valuterò se partecipare o meno”.
“La mia idea è di fare il consiglio in presenza – spiega Pino Camiolo a ImperiaPost – per una questione di velocizzazione delle procedure, molto più farraginose in modalità telematica. In aula consiglio, comunque, si mantengono le distanze. E’ chiaro che se le normative dovessero cambiare noi ci adegueremmo”.