“Dobbiamo fare tutti un esame di coscienza. Oggi è stata una brutta giornata. Quasi 20.000 contagi, decine di vittime e migliaia di ospedalizzati. Ma sembra che in questa città molti non si siano resi conto della situazione. Mi dispiace dirlo, ma è la nostra gioventù che pare non abbia ancora preso consapevolezza del momento che non solo l’Italia ma il mondo intero stia vivendo“. A scrivere è la nostra lettrice Andreina Puccioni, ex segretaria cittadina del Partito Democratico.
“Abito in una zona centrale di Oneglia – prosegue – e immancabilmente ogni sera gruppi di giovani ammassati davanti ai bar, fottendosene delle regole, continua con le proprie abitudini come nulla fosse. Nessuna protezione per sé stessi e gli altri come se indossare una mascherina e mantenere il distanziamento possa comportare sforzi sovrumani.
In questi ultimi due mesi molta gente ha fatto segnalazioni alle autorità competenti ma le risposte sono state poche. Quasi nulle. Ho sentito giovani dire di non essere preoccupati perché il Covid fa ammalare le persone anziane. Ma sì, è un semplice raffreddore, è un complotto, il virus non esiste.
Se muore intubato un anziano poco conta. Chi invece da mesi rispetta le regole per proteggere e salvaguardare la salute dei genitori anziani viene definito troppo paranoico. Mia sorella è una virologa e da marzo è in trincea. Il 15% dei tamponi processati risulta positivo e moltissimi giovani si ammalano e contagiano genitori e nonni.
Si chiede solo di fare rispettare poche regole e gli stessi esercenti dovrebbero farle rispettare. Lo so che è difficile ma bisogna farlo. Le autorità locali devono controllare e sensibilizzare, l’amministrazione deve dare un segnale forte a questa città. Non bastano i lavori di riqualificazione della città, gli slogan elettorali. Questa amministrazione deve prendere decisioni anche impopolari. Tutti dobbiamo fare uno sforzo in più adesso perché non c’è più tempo”.