IMPERIA – Il 13 giugno 2013 Carlo Capacci è stato eletto primo cittadino. A distanza di un anno, e con una precisione svizzera, il consigliere Giuseppe Fossati (Imperia Riparte) ne approfitta per fare un bilancio. Schematico, lapidario e che lascia poco spazio all’interpretazione: una bocciatura piena e sotto tutti i punti di vista, sebbene riconosca che il sindaco entrante “abbia trovato i problemi derivanti da tre anni di amministrazione Strescino ed un anno di Commissario“.
Fossati ha affrontato punto per punto l’operato dell’amministrazione sottolineando come, i nodi più ostici siano rimasti tali. Ed ecco quindi i rifiuti, la tares (da pagare per intero e con gli interessi), le assunzioni ad hoc, i ritardi nei lavori di manutenzione, le promesse totalmente disattese nelle frazioni del nostro entroterra.
“a) Porto Turistico: il Comune se ne è lavato le mani e la società è fallita. Perso il valore delle quote del Comune (25 milioni di euro). Probabili cause milionarie da parte degli acquirenti e blocco dell’opera per molti anni;
b) Crisi economica: le attività produttive chiudono ovunque, vi è un’emergenza abitativa e sociale drammatica, l’Agnesi chiuderà entro l’anno;
c) Rifiuti: la città è sporca, i rifiuti sono per la strada, ma i costi per la collettività, al netto delle penali (contestate da Tradeco), sono saliti;
d) Frazioni: totale abbandono, nulla è stato fatto; nemmeno nominati i “delegati di frazione”;
e) Costi della politica: rigetto della proposta di rinunziare ai gettoni di presenza; il Sindaco ha istituito un suo staff, con persone assunte ad hoc, al costo di circa € 70.000,00 annue;
f) Manifestazioni: le manifestazioni sono rimesse alla iniziativa, buona volontà e denari di associazioni private. Le manifestazioni comunali sono riedizioni -spesso ridotte- di quanto creato dalle precedenti amministrazioni;
g) Società partecipate: prevista la liquidazione della Seris e la privatizzazione della refezione scolastica (assessore del PD promotore!), con seri interrogativi su futuro dei dipendenti, qualità e sul costo del servizio. Il Comune è intervenuto a difesa di Amat ed ha perso il ricorso. Amat dovrà passare la mano a Rivieracqua, con un danno di diversi milioni di euro per l’Ente;
h) Lavori pubblici: l’amministrazione sta portando avanti, con qualche ritardo e rimostranze in particolare alla Marina, unicamente interventi progettati, finanziati, appaltati dalle precedenti amministrazioni. Le manutenzioni della città sono in stato comatoso, per usare un eufemismo;
l) Bilancio: a gennaio 2013 la cassa era attiva per cinque milioni di euro; oggi è passiva di circa dieci milioni di euro;
m) Imposte comunali: la vicenda Tares è emblematica: le cartelle 2013 dovranno essere tutte pagate con gli interessi. Si profila pesante tassazione comunale, con TARI e TASI, oltre all’IMU.
Nulla è stato fatto per il lavoro, la sicurezza, i giovani ed il turismo.
Non servono grandi commenti ai dati ‘oggettivi’ sopra evidenziati. Ne basta uno: peggio di così era ‘oggettivamente’ impossibile fare“.