3 Luglio 2024 20:21

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3 Luglio 2024 20:21

Coronavirus, Imperia: scuole di danza chiuse, salta flash mob di protesta. “In Liguria vietato manifestare, non possiamo far sentire la nostra voce”

In breve: Le parole dei gestori delle scuole di danza imperiesi.

“Il 30 ottobre in tutta Italia in ogni capoluogo di Provincia le Lavoratrici e i Lavoratori dello Spettacolo scendono in piazza. In Liguria no, perché l”Art 5 dell’ ordinanza n. 72/2020 del Presidente della Regione Liguria vieta ogni tipo di manifestazione”.

Sono queste le parole dei titolari delle scuole di danza imperiesi amareggiati non solo per la chiusura disposta dall’ultimo DPCM del Governo Conte, ma anche dall‘impossibilità di manifestare il proprio malumore.

Per la giornata di oggi, infatti, le scuole del territorio si erano organizzate per un flash mob statico per sensibilizzare le istituzioni sulle difficoltà che sta vivendo questo settore, ma, per via dell’ordinanza regionale che vieta ogni tipo di manifestazione, non hanno potuto realizzarlo.

Coronavirus, Imperia: scuole di danza chiuse, lo sfogo dei titolari

“Delusione e amarezza – commenta Lorenzo Semeraro, titolare di Arts Studio di Imperia – Non so se tutti conoscete il “movimento” che è nato questa settimana. In Italia gran parte delle Associazioni e Società che si occupano di attività artistiche e sportive si stanno riunendo per far sentire la propria voce, cercando di mandare un semplice messaggio: “Noi ci siamo, Noi esistiamo, Noi siamo essenziali e Noi non siamo sacrificabili”, che unendosi hanno divulgato sui social l’hashtag #IOVIVODIDANZA.

All’inizio di questa settimana, alcuni di noi insegnanti di danza della Provincia di Imperia, includendo anche altre attività sportive hanno cercato di pianificare un flash mob STATICO, nella quale insegnanti ed istruttori di varie discipline, stando distanziati ed immobili, sulle note della canzone “Show must go on”, avrebbero cercato di sensibilizzare la comunità, cercando di abbracciare il più possibile l’intera Provincia dell’estremo ponente ligure.

Essendo stato uno degli ideatori avevo deciso di prendermi l’onere di rendere il tutto il più legale possibile, proprio per evitare a me stesso e a tutti quelli che avrebbero partecipato, problematiche con la giustizia, così come richiede la prassi avevo inviato il preavviso alla Questura, a cui rivolgo il mio personale ringraziamento per la disponibilità, che questa mattina mi rifiutava la richiesta; e non perché loro non volessero, ma bensì per un altro motivo: il flash mob non era concorde con l’ordinanza regionale n° 73 del 25 ottobre 2020, il cui art. 5 vieta categoricamente le manifestazioni sull’intero territorio regionale, seppur il Dpcm autorizzava manifestazioni ma solo di carattere statico, e così noi volevamo fare.

Quindi ci siamo ritrovati ad annullare tutto il progetto di giorni in pochi istanti, rimanendo inevitabilmente delusi ed amareggiati.

Per questo volevo far sapere a tutti che se in Liguria non siamo riusciti a farci sentire non è per la nostra mancanza di volontà, al contrario saremmo stati in tantissimi, ma la motivazione è che per un’ordinanza regionale la nostra volontà è stata vana”.

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